Il corpus dei racconti di Antonio Fogazzaro, pubblicati singolarmente su rivista e poi in volume, è costituito da tre segmenti: Fedele ed altri racconti (Galli, Milano, 1887), Racconti brevi (Voghera, Roma, 1894) e Idillii spezzati, edito in «La Tribuna illustrata. Rivista Mensile» nell’aprile 1895 e successivamente confluito in Idillii spezzati. Racconti brevi (Baldini, Castoldi & C, Milano, 1901). Il contributo mira a evidenziare, considerando anche aspetti filologici relativi ai testi esaminati, le caratteristiche della percezione e rappresentazione della natura e del paesaggio nella narrativa breve fogazzariana, con attenzione al rapporto tra paesaggio e figura femminile (Fedele, Un’idea di Ermes Torranza); all’antitesi tra serenitas della natura con la sua «bellezza innocente» e il «vizio radicale di egoismo» che connota l’uomo (Il testamento dell’orbo da Rettorgole); al rigoglio naturale come immagine di un Eden perduto, la cui attingibilità diviene per l’uomo fonte stessa di tentazione (Pereat Rochus), e quale scenario dell’idillio infranto (Idillii spezzati).
“Bellezza innocente di natura” e paesaggio nei racconti di Antonio Fogazzaro
Gianni Antonio Palumbo
2025-01-01
Abstract
Il corpus dei racconti di Antonio Fogazzaro, pubblicati singolarmente su rivista e poi in volume, è costituito da tre segmenti: Fedele ed altri racconti (Galli, Milano, 1887), Racconti brevi (Voghera, Roma, 1894) e Idillii spezzati, edito in «La Tribuna illustrata. Rivista Mensile» nell’aprile 1895 e successivamente confluito in Idillii spezzati. Racconti brevi (Baldini, Castoldi & C, Milano, 1901). Il contributo mira a evidenziare, considerando anche aspetti filologici relativi ai testi esaminati, le caratteristiche della percezione e rappresentazione della natura e del paesaggio nella narrativa breve fogazzariana, con attenzione al rapporto tra paesaggio e figura femminile (Fedele, Un’idea di Ermes Torranza); all’antitesi tra serenitas della natura con la sua «bellezza innocente» e il «vizio radicale di egoismo» che connota l’uomo (Il testamento dell’orbo da Rettorgole); al rigoglio naturale come immagine di un Eden perduto, la cui attingibilità diviene per l’uomo fonte stessa di tentazione (Pereat Rochus), e quale scenario dell’idillio infranto (Idillii spezzati).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


