Il potere trasformativo dell’ignoto. Educare alla resilienza per prevenire fenomeni antisociali a scuola

Il senso di incertezza che permea la vita umana, accentuato dagli eventi imprevedibili che rendono pervasiva la percezione dell’incapacità di affrontare l’inaspettato, comporta – a tutte le età e in ogni luogo – l’emergere di atteggiamenti difensivi che, spesso, si trasformano in atti violenti. Accade infatti che, con l’obiettivo di preservare l’integrità minima necessaria a impedire la frammentazione della propria identità, la soluzione venga rinvenuta nel rifiuto del prossimo che, in quanto “altro da sé”, incarna l’ignoto e l’incerto che si tentano di fuggire. In tale scenario la scuola – in quanto sistema vivente, complesso e relazionale – risulta luogo di manifestazione dei malesseri della società. Tra i tanti, quelli di bullismo in età adolescenziale spingono a mettere in discussione i paradigmi epistemologici di riferimento e gli obiettivi educativi che intendono perseguire. La chiave di volta potrebbe sostanziarsi nel ricostruire la capacità, propria dei sistemi viventi, di resilire.