Errabonde e innumerevoli letture talvolta ci sorprendono e fanno emergere sensazioni, emozioni e atmosfere che si congiungono in maniera mirabile e al contempo spontanea con i pensieri che già albergano dentro di noi. L’incontro con questa riflessione su coloro che ci hanno lasciato, splendida e potente nella sua disarmante semplicità, ha immediatamente preso forma concreta nelle nostre menti e ha riportato nitida e netta alla memoria l’immagine di Angela. La metafora del fiume che dona le sue acque senza chiedere, senza attendere gratitudine, in maniera generosa e indiscriminata si attaglia perfettamente a ciò che è stata Angela nel pur breve corso della sua esistenza. Una donna piena di curiosità sempre sollecita ad aiutare il suo prossimo, sanguigna e capace di potente odio e altrettanto infuocato amore, che non si è mai negata di fronte alle richieste di chi le stava vicino, di chi le domandava consiglio, di chi aveva bisogno di un ascolto empatico e sincero per confessare il non detto, il negato, l’oscuro che alberga talvolta in noi e che non riusciamo a palesare se non con la persona giusta. Ed Angela era sempre pronta ad ascoltare, a prendersi cura, a consigliare, come soltanto una vera “maestra di vita” sa fare. Insieme alle sue infinite doti come essere umano di rara sensibilità, Angela era una colta e raffinata intellettuale dalle molte sfaccettature: spesso insoddisfatta dei risultati a cui giungeva nell’ambito della ricerca, si spingeva sempre più in profondità, scopriva autori pressoché sconosciuti eppure di incredibile impatto, spaziava tra generi diversi tra loro, fiabe, fumetto, cinema, albi illustrati, biografie di donne, seguendo fili rossi che intravedeva per prima – da sagace pioniera qual era – e che poi diventavano più consistenti con il proseguire della sua indagine, del suo scavare nei recessi più reconditi di quel possente e magico contenitore che per lei era rappresentato dalla letteratura per l’infanzia, il suo grande ed appassionato amore. La sua morte, ingiusta, improvvisa e repentina, ci ha straziato: la perdita, il vuoto, l’assenza sono incolmabili. Siamo ben consapevoli che nessun tributo potrà mai compensare la sua mancanza e che il suo ricordo rimarrà indelebile e in forme diverse e dissonanti in tutti coloro che l’hanno conosciuta, fatto di episodi amicali, chiacchiere piacevoli, discussioni brillanti, in un’atmosfera di rara sintonia che Angela sapeva creare intorno a sé. Tuttavia, non potevamo non assurgere a dona ferentes: avendo ben chiaro in mente ciò che lei avrebbe gradito, ci siamo spinte a progettare un dono che rimarrà e che reca traccia delle tematiche che Angela aveva coltivato nella sua carriera scientifica: un volume, dunque, con un titolo emblematico e potente, nella sua lapidarietà. I colleghi hanno prontamente raccolto il nostro invito ed ecco il “dono” ha preso forma e consistenza. A tre anni dalla sua scomparsa, siamo contente di aver potuto onorare la memoria di Angela nel modo che senza dubbio avrebbe preferito: un volume che parla di lei e dell’affetto che i colleghi e le colleghe hanno voluto dimostrare mettendo la loro penna sulla carta, dedicando un sincero tributo alla donna, alla studiosa, all’amica.

E la regina morì...Ricordando Angela Articoni

Antonella Cagnolati
2024-01-01

Abstract

Errabonde e innumerevoli letture talvolta ci sorprendono e fanno emergere sensazioni, emozioni e atmosfere che si congiungono in maniera mirabile e al contempo spontanea con i pensieri che già albergano dentro di noi. L’incontro con questa riflessione su coloro che ci hanno lasciato, splendida e potente nella sua disarmante semplicità, ha immediatamente preso forma concreta nelle nostre menti e ha riportato nitida e netta alla memoria l’immagine di Angela. La metafora del fiume che dona le sue acque senza chiedere, senza attendere gratitudine, in maniera generosa e indiscriminata si attaglia perfettamente a ciò che è stata Angela nel pur breve corso della sua esistenza. Una donna piena di curiosità sempre sollecita ad aiutare il suo prossimo, sanguigna e capace di potente odio e altrettanto infuocato amore, che non si è mai negata di fronte alle richieste di chi le stava vicino, di chi le domandava consiglio, di chi aveva bisogno di un ascolto empatico e sincero per confessare il non detto, il negato, l’oscuro che alberga talvolta in noi e che non riusciamo a palesare se non con la persona giusta. Ed Angela era sempre pronta ad ascoltare, a prendersi cura, a consigliare, come soltanto una vera “maestra di vita” sa fare. Insieme alle sue infinite doti come essere umano di rara sensibilità, Angela era una colta e raffinata intellettuale dalle molte sfaccettature: spesso insoddisfatta dei risultati a cui giungeva nell’ambito della ricerca, si spingeva sempre più in profondità, scopriva autori pressoché sconosciuti eppure di incredibile impatto, spaziava tra generi diversi tra loro, fiabe, fumetto, cinema, albi illustrati, biografie di donne, seguendo fili rossi che intravedeva per prima – da sagace pioniera qual era – e che poi diventavano più consistenti con il proseguire della sua indagine, del suo scavare nei recessi più reconditi di quel possente e magico contenitore che per lei era rappresentato dalla letteratura per l’infanzia, il suo grande ed appassionato amore. La sua morte, ingiusta, improvvisa e repentina, ci ha straziato: la perdita, il vuoto, l’assenza sono incolmabili. Siamo ben consapevoli che nessun tributo potrà mai compensare la sua mancanza e che il suo ricordo rimarrà indelebile e in forme diverse e dissonanti in tutti coloro che l’hanno conosciuta, fatto di episodi amicali, chiacchiere piacevoli, discussioni brillanti, in un’atmosfera di rara sintonia che Angela sapeva creare intorno a sé. Tuttavia, non potevamo non assurgere a dona ferentes: avendo ben chiaro in mente ciò che lei avrebbe gradito, ci siamo spinte a progettare un dono che rimarrà e che reca traccia delle tematiche che Angela aveva coltivato nella sua carriera scientifica: un volume, dunque, con un titolo emblematico e potente, nella sua lapidarietà. I colleghi hanno prontamente raccolto il nostro invito ed ecco il “dono” ha preso forma e consistenza. A tre anni dalla sua scomparsa, siamo contente di aver potuto onorare la memoria di Angela nel modo che senza dubbio avrebbe preferito: un volume che parla di lei e dell’affetto che i colleghi e le colleghe hanno voluto dimostrare mettendo la loro penna sulla carta, dedicando un sincero tributo alla donna, alla studiosa, all’amica.
2024
9788892958517
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/447869
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