Il fragile complesso del giudicato penale irradia di una luce ancora poco nitida la superficie cautelare. La suprema Corte torna ad affrontare il tema del ne bis in idem nell’ambito del procedimento de libertate, la cui operatività è stata affermata dalla giurisprudenza di legittimità che – seppur con ondivaghi orientamenti − ha cristallizzato il binomio del “giudicato cautelare”. La sentenza annotata delimita il perimetro applicativo della preclusione cautelare ricorrendo al canone ermeneutico dell’idem factum, così come suggerito dalla giurisprudenza costituzionale, escludendo qualsivoglia violazione del divieto del bis in idem qualora, al di là della medesimezza del titolo di reato contestato, dall’analisi della condotta del soggetto attivo emerga la diversità del fatto storico inteso nella sua accezione storico-naturalistica come triade condotta-causalità-evento.
L’irriducibile ossimoro del giudicato cautelare e il criterio dell’idem factum
Anna Chiara Dellerba
2022-01-01
Abstract
Il fragile complesso del giudicato penale irradia di una luce ancora poco nitida la superficie cautelare. La suprema Corte torna ad affrontare il tema del ne bis in idem nell’ambito del procedimento de libertate, la cui operatività è stata affermata dalla giurisprudenza di legittimità che – seppur con ondivaghi orientamenti − ha cristallizzato il binomio del “giudicato cautelare”. La sentenza annotata delimita il perimetro applicativo della preclusione cautelare ricorrendo al canone ermeneutico dell’idem factum, così come suggerito dalla giurisprudenza costituzionale, escludendo qualsivoglia violazione del divieto del bis in idem qualora, al di là della medesimezza del titolo di reato contestato, dall’analisi della condotta del soggetto attivo emerga la diversità del fatto storico inteso nella sua accezione storico-naturalistica come triade condotta-causalità-evento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.