A distanza di quattro anni, la Corte costituzionale è tornata ad occuparsi della disciplina degli immobili da costruire. Questa volta, la questione di costituzionalità ha trovato accoglimento con riguardo al diritto di prelazione: mancano ragioni utili a limitarne l’esercizio ai soli acquirenti che abbiano effettuato l’acquisto dopo la richiesta del permesso. Il sistema legislativo — che distingue su questa base gli acquirenti meritevoli di tutela da quelli non meritevoli di tutela — è dunque privo di giustificazione razionale. La motivazione si incentra invece, correttamente, sul diritto di abitazione, che rappresenta un criterio certamente più appropriato sia per una futura, ma improbabile, riforma legislativa, sia per una eventuale estensione della tutela in via interpretativa.
Ancora sulla disciplina degli immobili da costruire: alla ricerca di un criterio di distinzione tra acquirenti meritevoli di protezione e non
Francesco Astone
2022-01-01
Abstract
A distanza di quattro anni, la Corte costituzionale è tornata ad occuparsi della disciplina degli immobili da costruire. Questa volta, la questione di costituzionalità ha trovato accoglimento con riguardo al diritto di prelazione: mancano ragioni utili a limitarne l’esercizio ai soli acquirenti che abbiano effettuato l’acquisto dopo la richiesta del permesso. Il sistema legislativo — che distingue su questa base gli acquirenti meritevoli di tutela da quelli non meritevoli di tutela — è dunque privo di giustificazione razionale. La motivazione si incentra invece, correttamente, sul diritto di abitazione, che rappresenta un criterio certamente più appropriato sia per una futura, ma improbabile, riforma legislativa, sia per una eventuale estensione della tutela in via interpretativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.