Procreazione di coppie same sex e status dei figli: un problema di discrezionalità legislativa?

La Corte costituzionale ha dichiarato l'esistenza di una disparità di trattamento tra i nati da procreazione medicalmente assistita praticata da coppie dello stesso sesso e gli altri. Tuttavia, posto che il legislatore potrebbe rimuovere questa discriminazione seguendo una pluralità di percorsi diversi, espressivi di linee politiche diverse, non è stato ritenuto possibile intervenire direttamente. Il commento muove dalla disparità di trattamento - da considerare un aspetto acquisito e, al contempo, di particolare gravità - per sottolineare due aspetti importanti. Il primo sottolinea la necessità di riformare la disciplina del riconoscimento (art. 250 c.c.) al fine di renderlo accessibile al genitore intenzionale, segnalando che, probabilmente, la Corte costituzionale avrebbe dovuto intervenire direttamente su questo punto. Il secondo afferma la necessità di evitare disparità di trattamento tra i nati da procreazione medicalmente assistita praticata da coppie same sex femminili ed i nati da coppie same sex maschili.