Maestra, giornalista e scrittrice, la poliedrica e poligrafa Ida Baccini (1850-1911) offre numerosi spunti di riflessione per l’educazione femminile, benché il suo nome venga spesso ricondotto alla sola produzione di scritti per l’infanzia. Il suo racconto La mia vita: memorie autobiografiche, uscito nel 1904, due anni prima, dunque, del più noto romanzo autobiografico Una donna di Sibilla Aleramo, non è solo l’espressione della voce più intima dell’autrice, l’indagine conoscitiva ed ermeneutica della sua soggettività, ma anche lo strumento pedagogico per educare e incoraggiare le sue “pazienti lettrici” a seguire sempre le proprie inclinazioni. “Amare il proprio lavoro: questo è il segreto più semplice di ogni riuscita”: un invito all’indipendenza e, ancor di più, all’intraprendenza.
Narrazione come istruzione. Le memorie formative di Ida Baccini.
Ilenia Del Gaudio
2023-01-01
Abstract
Maestra, giornalista e scrittrice, la poliedrica e poligrafa Ida Baccini (1850-1911) offre numerosi spunti di riflessione per l’educazione femminile, benché il suo nome venga spesso ricondotto alla sola produzione di scritti per l’infanzia. Il suo racconto La mia vita: memorie autobiografiche, uscito nel 1904, due anni prima, dunque, del più noto romanzo autobiografico Una donna di Sibilla Aleramo, non è solo l’espressione della voce più intima dell’autrice, l’indagine conoscitiva ed ermeneutica della sua soggettività, ma anche lo strumento pedagogico per educare e incoraggiare le sue “pazienti lettrici” a seguire sempre le proprie inclinazioni. “Amare il proprio lavoro: questo è il segreto più semplice di ogni riuscita”: un invito all’indipendenza e, ancor di più, all’intraprendenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.