Sfuggita alla vita mentre alla vita e alla poesia stava aprendosi, la giovane poetessa Antonia Pozzi racconta nelle sue liriche, pubblicate postume, gli invisibili e misteriosi paesaggi della sua anima, intrisa di dolore e malinconia. La sua poesia non si schiude né si piega all’ermetismo, se non per un certo echeggiamento del clima poetico ad essa coevo; tenta il suo sentiero solitario e suggerisce da sé una possibile pedagogia della fragilità che, oltre ad essere ombra, può diventare grazia da interpretare, dispositivo di ascolto degli universi umani in balia di continue metamorfosi.

La poesia come unica possibilità morale di vita: la pedagogia della fragilità nell'opera di Antonia Pozzi

Ilenia Del Gaudio
2021-01-01

Abstract

Sfuggita alla vita mentre alla vita e alla poesia stava aprendosi, la giovane poetessa Antonia Pozzi racconta nelle sue liriche, pubblicate postume, gli invisibili e misteriosi paesaggi della sua anima, intrisa di dolore e malinconia. La sua poesia non si schiude né si piega all’ermetismo, se non per un certo echeggiamento del clima poetico ad essa coevo; tenta il suo sentiero solitario e suggerisce da sé una possibile pedagogia della fragilità che, oltre ad essere ombra, può diventare grazia da interpretare, dispositivo di ascolto degli universi umani in balia di continue metamorfosi.
2021
978-84-1377-744-3
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