Aut maritus aut murus: ancora nel Seicento il destino della donna si giocava tra queste due inderogabili opzioni. Alla piccola Elena Cassandra Tarabotti toccò la prigionia forzata nel monastero di Sant’Anna in Castello. Tutta la sua produzione rappresenta un manifesto di difesa e rivendicazione delle istanze femminili, riconoscendo l’istruzione come la premessa per l'uguaglianza sociale. Il dibattito sulla Querelle des femmes è d’altro canto molto acceso nella Repubblica veneziana e la monaca ha dimostrato di saper andare ben oltre le mura claustrali. Per descrivere la sua condizione, si serve di lessico e metafore della Commedia; il monastero è, infatti, un inferno che alle fanciulle viene presentato come paradiso terrestre. Si propone qui una serie di luoghi paralleli tra l’opera dantesca e quella tarabottiana.
Un caso di dantismo nella Venezia del Seicento: l'Inferno monacale di Suor Arcangela Tarabotti
Ilenia Del Gaudio
2021-01-01
Abstract
Aut maritus aut murus: ancora nel Seicento il destino della donna si giocava tra queste due inderogabili opzioni. Alla piccola Elena Cassandra Tarabotti toccò la prigionia forzata nel monastero di Sant’Anna in Castello. Tutta la sua produzione rappresenta un manifesto di difesa e rivendicazione delle istanze femminili, riconoscendo l’istruzione come la premessa per l'uguaglianza sociale. Il dibattito sulla Querelle des femmes è d’altro canto molto acceso nella Repubblica veneziana e la monaca ha dimostrato di saper andare ben oltre le mura claustrali. Per descrivere la sua condizione, si serve di lessico e metafore della Commedia; il monastero è, infatti, un inferno che alle fanciulle viene presentato come paradiso terrestre. Si propone qui una serie di luoghi paralleli tra l’opera dantesca e quella tarabottiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.