L’internazionalizzazione delle imprese e l’approccio a nuovi mercati. Un focus sul vino italiano

Con la globalizzazione, la strategia di internazionalizzazione non appare più qualificabile come un’opzione discrezionale per le imprese che, dotate di un certo potenziale finanziario e organizzativo, intendono crescere al di fuori dei confini nazionali. Al contrario, essa diviene sempre più spesso via necessaria per la sopravvivenza di quelle organizzazioni che operano in mercati domestici saturi e/o che hanno necessità di ridurre i costi di produzione. Le imprese che decidono di internazionalizzarsi non possono non considerare che andranno ad agire in contesti culturalmente diversi, pena il fallimento dell’opzione strategica stessa. L’analisi della cultura del paese “ospitante” risulta quindi fondamentale in quanto influenza l’approccio al mercato, il rapporto con gli altri attori dell’ambiente competitivo, fino a condizionare la cultura stessa dell’impresa, l’organizzazione e la gestione dei processi. Il cross-cultural management può aiutare le imprese a comprendere e gestire i processi di creazione di valore in paesi diversi da quello di origine: conoscere la cultura del paese ospitante è un significativo fattore di riduzione del rischio d’impresa e dell’incertezza degli approcci verso mercati scono- sciuti e può anche aiutare a superare i conflitti interni e inter-organizzativi. In questo lavoro, dopo una riflessione sulle problematiche culturali legate all’internazionalizzazione delle imprese, si presenterà brevemente il tema del cross-cultural management, per concentrarsi poi sull’importanza dello stesso ai fini dell’entrata delle imprese in nuovi mercati. Il percorso si chiude con un focus sull’internazionalizzazione delle imprese vitivinicole italiane, con l’evidenza di alcune peculiarità culturali del mercato USA.