Tra il 1450 e il 1458, Enea Silvio Piccolomini compose numerosi scritti di contenuto pedagogico formativo, storiografico e geografico, tra i quali si annovera anche un’epitome dei Getica di Giordane, redatta dopo il ritrovamento, nel monastero benedettino di Göttweig, di un esemplare dell’opera altomedievale. Si tratta dell’Historia Gothorum, edita per la prima volta (SISMEL - Edizioni del Galluzzo, Firenze 2021) sulla base dei sei codici superstiti e dell’unica edizione a stampa (Francoforte 1730). Il presente contributo prende in esame le circostanze e le motivazioni che condussero alla redazione dell’epitome, per poi focalizzare l’attenzione sulla sua articolazione contenutistica e, soprattutto, sulle modalità compositive adottate dall’umanista, tra imitazione, travisamenti e qualche spunto di originalità.
La curiositas di Enea Silvio Piccolomini per la storia dei popoli: l’Historia Gothorum tra imitazione, travisamenti e spunti innovativi
Sivo, Francesca
2022-01-01
Abstract
Tra il 1450 e il 1458, Enea Silvio Piccolomini compose numerosi scritti di contenuto pedagogico formativo, storiografico e geografico, tra i quali si annovera anche un’epitome dei Getica di Giordane, redatta dopo il ritrovamento, nel monastero benedettino di Göttweig, di un esemplare dell’opera altomedievale. Si tratta dell’Historia Gothorum, edita per la prima volta (SISMEL - Edizioni del Galluzzo, Firenze 2021) sulla base dei sei codici superstiti e dell’unica edizione a stampa (Francoforte 1730). Il presente contributo prende in esame le circostanze e le motivazioni che condussero alla redazione dell’epitome, per poi focalizzare l’attenzione sulla sua articolazione contenutistica e, soprattutto, sulle modalità compositive adottate dall’umanista, tra imitazione, travisamenti e qualche spunto di originalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.