Contrary to the securitarian approach of the last season of reforms of the criminal justice system, the Constitutional court intervenes by declaring the illegitimacy of the preclusions regarding article 656, and by extending the thematic field of application of the suspension of the detention order for convicted minors. The ruling, that firmly resolved the specific question, taking the oppotunity to formulate veiled suggestions for the legislator, facing the imminent prison reform. Apparently limited to the issue of juvenile delinquency enforcement, the rulling can be an useful opportunity to test the stability of a more general assumption: if the evolution of the reasonableness syndicate on the absolute presumptions, which the criminal justice system keeps using, hides the beginning of a gradual overcoming of the model judicial decision based on general rules, which entrusts the balancing of interests only for the legislator, limiting the judical discretion and - sometimes - disappointing the citizens’ expectations of real justice.

In netta controtendenza rispetto alle spinte securitarie che hanno ispirato l’ultima stagione di riforme del sistema penale, la Corte costituzionale interviene dichiarando l’illegittimità delle preclusioni contenute nell’art. 656, comma 9, lett. a), c.p.p. e ampliando le possibilità applicative della sospensione dell’ordine di esecuzione delle sentenze di condanna ad una pena detentiva di breve durata per i condannati minorenni. La sentenza, risolta con fermezza la questio specifica, coglie l’assist per formulare velati suggerimenti al legislatore, alle prese con l’ormai imminente riforma penitenziaria. Apparentemente circoscritta al tema dell’esecuzione minorile, la pronuncia può costituire un’utile occasione per collaudare la tenuta sistemica di una più generale ipotesi ricostruttiva: se l’evoluzione del sindacato di ragionevolezza sulle presunzioni assolute di cui continua ad avvalersi il diritto processuale penale nasconda l’inizio di un progressivo superamento del modello di decisione giudiziale basato su regole generali indefettibili, che affidano al solo legislatore il bilanciamento degli interessi in gioco, amputando la discrezionalità del giudice e - talvolta - deludendo le aspettative di giustizia concreta dei consociati.

La sospensione delle pene detentive brevi per imputati minorenni: dalla crisi del paradigma rieducativo al tramonto degli automatismi legislativi

Delvecchio F
2018-01-01

Abstract

Contrary to the securitarian approach of the last season of reforms of the criminal justice system, the Constitutional court intervenes by declaring the illegitimacy of the preclusions regarding article 656, and by extending the thematic field of application of the suspension of the detention order for convicted minors. The ruling, that firmly resolved the specific question, taking the oppotunity to formulate veiled suggestions for the legislator, facing the imminent prison reform. Apparently limited to the issue of juvenile delinquency enforcement, the rulling can be an useful opportunity to test the stability of a more general assumption: if the evolution of the reasonableness syndicate on the absolute presumptions, which the criminal justice system keeps using, hides the beginning of a gradual overcoming of the model judicial decision based on general rules, which entrusts the balancing of interests only for the legislator, limiting the judical discretion and - sometimes - disappointing the citizens’ expectations of real justice.
2018
In netta controtendenza rispetto alle spinte securitarie che hanno ispirato l’ultima stagione di riforme del sistema penale, la Corte costituzionale interviene dichiarando l’illegittimità delle preclusioni contenute nell’art. 656, comma 9, lett. a), c.p.p. e ampliando le possibilità applicative della sospensione dell’ordine di esecuzione delle sentenze di condanna ad una pena detentiva di breve durata per i condannati minorenni. La sentenza, risolta con fermezza la questio specifica, coglie l’assist per formulare velati suggerimenti al legislatore, alle prese con l’ormai imminente riforma penitenziaria. Apparentemente circoscritta al tema dell’esecuzione minorile, la pronuncia può costituire un’utile occasione per collaudare la tenuta sistemica di una più generale ipotesi ricostruttiva: se l’evoluzione del sindacato di ragionevolezza sulle presunzioni assolute di cui continua ad avvalersi il diritto processuale penale nasconda l’inizio di un progressivo superamento del modello di decisione giudiziale basato su regole generali indefettibili, che affidano al solo legislatore il bilanciamento degli interessi in gioco, amputando la discrezionalità del giudice e - talvolta - deludendo le aspettative di giustizia concreta dei consociati.
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