Il contributo intende proporre una lettura dell’attuale riforma dei beni culturali (con particolare riferimento al D.M. del 23/12/2014), meritevole di aver proposto nel settore di riferimento la riscoperta dei principi di autonomia decisionale in capo ai decision makers e dell’autosufficienza delle organizzazioni museali. Ciò perché si ritiene che solo il recupero di tali principi consenta ai direttori museali (o di polo, secondo la Riforma) di perseverare nel proprio orientamento al marketing rispondendo, così, alle aspettative del mercato. A tal fine, si proporrà una breve ricostruzione dei dibattiti politico e scientifico sul tema della governance museale, attraverso l’individuazione di una direttrice comune: la necessità di avviare e sostenere il processo di managerializzazione di un intero indotto che ripone nella categoria cognitiva e mercatistica definita “cultura” e nella locuzione “patrimonio artistico e culturale” le maggiori probabilità di generare “valori” per i musei, per i territori e per la Nazione. Nel dare rilevanza a tali assunti, il presente contributo sintetizza quanto il gruppo di ricerca ha condotto finora in ragione del piano di indagine longitudinale teso ad accertare la presenza e la portata di certe dinamiche di governance ed organizzative riferite al sistema museale italiano.
Autonomia e autosufficienza: prerequisiti al carattere marketing oriented delle organizzazioni museali
NIGRO, CLAUDIO;IANNUZZI, ENRICA;
2015-01-01
Abstract
Il contributo intende proporre una lettura dell’attuale riforma dei beni culturali (con particolare riferimento al D.M. del 23/12/2014), meritevole di aver proposto nel settore di riferimento la riscoperta dei principi di autonomia decisionale in capo ai decision makers e dell’autosufficienza delle organizzazioni museali. Ciò perché si ritiene che solo il recupero di tali principi consenta ai direttori museali (o di polo, secondo la Riforma) di perseverare nel proprio orientamento al marketing rispondendo, così, alle aspettative del mercato. A tal fine, si proporrà una breve ricostruzione dei dibattiti politico e scientifico sul tema della governance museale, attraverso l’individuazione di una direttrice comune: la necessità di avviare e sostenere il processo di managerializzazione di un intero indotto che ripone nella categoria cognitiva e mercatistica definita “cultura” e nella locuzione “patrimonio artistico e culturale” le maggiori probabilità di generare “valori” per i musei, per i territori e per la Nazione. Nel dare rilevanza a tali assunti, il presente contributo sintetizza quanto il gruppo di ricerca ha condotto finora in ragione del piano di indagine longitudinale teso ad accertare la presenza e la portata di certe dinamiche di governance ed organizzative riferite al sistema museale italiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.