Le dinamiche legate ai processi della prima romanizzazione hanno costituito, nell’ultimo ventennio, un grande tema di studio e alla luce dell’ampio dibattito che ne è scaturito appare chiaro soprattutto che la comprensione del fenomeno dal punto di vista storico non può prescindere dalla ricostruzione archeologica del sistema insediativo e del paesaggio antico. Risulta quindi essenziale alla luce delle più recenti acquisizioni verificare come risulta mutato il panorama delle conoscenze in relazione alle dinamiche di trasformazione e ai processi di acquisizione, sostituzione o persistenza con la possibilità di leggere il passaggio tra IV e III sec. a.C. come momento di trasformazione. L’intervento romano sulle terre italiche rappresentato dalla colonizzazione, deve prendere in considerazione le situazioni socio-economiche indigene e del loro adattamento al sistema urbano e fondiario romano. Pur non potendo escludere ampie devastazioni, e considerando l’emarginazione delle preesistenze, le analisi più recenti si focalizzano sulle forme di persistenza di elementi culturali e di organizzazioni territoriali, definendo un quadro che sembra concludersi definitivamente solo dopo la guerra sociale, se non addirittura in età augustea, quando la sistematizzazione giuridica unifica le pianificazioni agrarie e territoriali all’interno di vasti sistemi centuriali. Le indagini avviate sul territorio negli ultimi anni, in area dauna, stanno peraltro apportando dati assolutamente innovativi soprattutto per quanto riguarda la situazione precedente all’arrivo dei romani. Si vuole quindi presentare un quadro generale sui cambiamenti insediativi offrendo un ampio panorama proprio sul tema del passaggio e delle trasformazioni dall’abitato alla città.
Dinamiche insediative della romanizzazione in Daunia: fra Dauni, Sanniti e Romani
MARCHI, MARIA LUISA
2014-01-01
Abstract
Le dinamiche legate ai processi della prima romanizzazione hanno costituito, nell’ultimo ventennio, un grande tema di studio e alla luce dell’ampio dibattito che ne è scaturito appare chiaro soprattutto che la comprensione del fenomeno dal punto di vista storico non può prescindere dalla ricostruzione archeologica del sistema insediativo e del paesaggio antico. Risulta quindi essenziale alla luce delle più recenti acquisizioni verificare come risulta mutato il panorama delle conoscenze in relazione alle dinamiche di trasformazione e ai processi di acquisizione, sostituzione o persistenza con la possibilità di leggere il passaggio tra IV e III sec. a.C. come momento di trasformazione. L’intervento romano sulle terre italiche rappresentato dalla colonizzazione, deve prendere in considerazione le situazioni socio-economiche indigene e del loro adattamento al sistema urbano e fondiario romano. Pur non potendo escludere ampie devastazioni, e considerando l’emarginazione delle preesistenze, le analisi più recenti si focalizzano sulle forme di persistenza di elementi culturali e di organizzazioni territoriali, definendo un quadro che sembra concludersi definitivamente solo dopo la guerra sociale, se non addirittura in età augustea, quando la sistematizzazione giuridica unifica le pianificazioni agrarie e territoriali all’interno di vasti sistemi centuriali. Le indagini avviate sul territorio negli ultimi anni, in area dauna, stanno peraltro apportando dati assolutamente innovativi soprattutto per quanto riguarda la situazione precedente all’arrivo dei romani. Si vuole quindi presentare un quadro generale sui cambiamenti insediativi offrendo un ampio panorama proprio sul tema del passaggio e delle trasformazioni dall’abitato alla città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.