A seguito della direttiva europea sulla liberalizzazione del mercato elettrico e degli impegni assunti dall’Italia a Kyoto, intesi a ridurre le emissioni dei gas serra, è stato emanato il decreto legislativo 79/99 (c.d. “Decreto Bersani”), in cui sono state inserite misure atte ad incoraggiare la diffusione delle fonti di energia rinnovabile. Fra queste si prevede l’obbligo, per chiunque produce o importa energia elettrica da fonti non rinnovabili, di immettere nel sistema elettrico nazionale, una “quota” di energia prodotta da fonti rinnovabili, pari al 2% dell’energia convenzionale prodotta o importata nell’anno precedente. Tale obbligo si applica (al netto della cogenerazione, degli autoconsumi di centrale e delle esportazioni) per la quota di energia prodotta che eccede i 100 GWh/anno. Per consentire il rispetto di tale obbligo è stata prevista l’emissione, da parte del GRTN, di “certificati verdi”; ciascun certificato attesta la produzione da fonti rinnovabili di 100 MWh di energia elettrica. Il valore dei “certificati verdi”è fissato dall’incontro tra domanda ed offerta. Scopo del presente lavoro è quello di analizzare l’evoluzione del numero e del valore dei “certificati verdi”, in relazione ad una serie di scenari di possibile diffusione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Certificati verdi e sviluppo delle fonti rinnovabili di energia
CAPPELLETTI, GIULIO MARIO;
2004-01-01
Abstract
A seguito della direttiva europea sulla liberalizzazione del mercato elettrico e degli impegni assunti dall’Italia a Kyoto, intesi a ridurre le emissioni dei gas serra, è stato emanato il decreto legislativo 79/99 (c.d. “Decreto Bersani”), in cui sono state inserite misure atte ad incoraggiare la diffusione delle fonti di energia rinnovabile. Fra queste si prevede l’obbligo, per chiunque produce o importa energia elettrica da fonti non rinnovabili, di immettere nel sistema elettrico nazionale, una “quota” di energia prodotta da fonti rinnovabili, pari al 2% dell’energia convenzionale prodotta o importata nell’anno precedente. Tale obbligo si applica (al netto della cogenerazione, degli autoconsumi di centrale e delle esportazioni) per la quota di energia prodotta che eccede i 100 GWh/anno. Per consentire il rispetto di tale obbligo è stata prevista l’emissione, da parte del GRTN, di “certificati verdi”; ciascun certificato attesta la produzione da fonti rinnovabili di 100 MWh di energia elettrica. Il valore dei “certificati verdi”è fissato dall’incontro tra domanda ed offerta. Scopo del presente lavoro è quello di analizzare l’evoluzione del numero e del valore dei “certificati verdi”, in relazione ad una serie di scenari di possibile diffusione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.