Il  turismo  costituisce  una  potenziale  e  possente  opportunità  per  lo  sviluppo  economico  locale,  specie per le aree rurali e in ritardo di sviluppo come le regioni interne del Mezzogiorno d’Italia. Tuttavia, nel lungo periodo, il consolidamento della crescita economica trainata dal turismo presuppone il verificarsi di una serie  di  condizioni  non  sempre  riscontrabili  e  riproducibili  nelle  regioni  caratterizzate  da  arretratezza  socioeconomica. Invero, tanto il turismo quanto i processi di sviluppo locale sono fenomeni caratterizzati da notevole  complessità  di  fattori  e  di  tipologie  che  spesso  non  consentono  di  delineare  e  adottare  strategie  e  strumenti universalmente validi. L’immissione in una rete turistica più ampia e già strutturata può costituire una  notevole  facilitazione  per  superare  gli  ostacoli  allo  sviluppo  di  aree  marginali  e  per  valorizzare  le  loro  potenzialità inespresse e, in particolare, le produzioni tipiche locali. In questa prospettiva, il progetto di cooperazione  transnazionale  “I  Cammini  d’Europa”,  che  rientra  nel  programma  Leader  +,  è  finalizzato  al  recupero e alla valorizzazione dei grandi itinerari storico‐culturali d’Europa. I Cammini d’Europa hanno l’obiettivo  di  scoprire  quei  territori  ricchi  di  storia,  cultura,  tradizioni  e  produzioni  tipiche  di  grande  qualità,  troppo spesso dimenticati dai grandi circuiti turistici internazionali ma che, grazie alle tracce fisiche e spirituali che  il  passato  ha  lasciato  in  essi,  possono  diventare  affascinanti  mete  turistiche  per  quanti  desiderano  coniugare la riscoperta delle proprie radici spirituali e culturali con la conoscenza di nuovi e misconosciuti luoghi della natura e della storia. In tal senso, rappresentano una nuova forma di proposta di attività turistica, utile  allo  sviluppo  dei  territori  rurali  e  più  attenta  ai  valori  dell’ambiente,  attraverso  la  “rivalutazione”  dei  cammini dei pellegrini, che sono alimentati da una “dinamica spirituale” da cui prende vigore e slancio pure una “dinamica economica” capace di innescare, sia nell’immediato sia nel lungo periodo, processi di crescita ampi  e  duraturi,  tenendo  conto  e  avvalendosi  del  rapporto  esistente  tra  identità  culturale  e  sviluppo  economico. Pertanto, il caso di studio affrontato della “Via Francigena” in Capitanata consente, sotto il profilo teorico  e  metodologico,  di  analizzare  una  nuova  e  differente  visione  della  programmazione  territoriale  dello  sviluppo a livello locale. Ciò porta a ripensare i modelli di sviluppo territoriale e a verificare la realizzabilità e le condizioni per un decollo di un sistema turistico rurale locale capace di indirizzare a proprio beneficio processi più ampi, che nascono altrove, come i “Cammini d’Europa”. Il lavoro che si intende presentare si articola in più parti, che tengono conto delle seguenti tematiche e problematiche: 1) Analisi teorica dello sviluppo locale e del ruolo della costruzioni di reti territoriali; 2) Problemi della sostenibilità socioeconomica e ambientale dei flussi turistici,  con  particolare  riferimento  alla  capacità  di  carico  turistico;  3)  Riorganizzazione  e  pianificazione  territoriale della aree interessate dal percorso della “Via Francigena”, specificamente del tratto rientrante nella Provincia  di  Foggia;  4)  Valutazione  dei  costi  socioeconomici  e  ambientali  della  implementazione  della  “Via  Francigena del Sud” in Provincia di Foggia.

Percorsi Storico-Culturali e Sviluppo delle Aree Interne: Il Caso della "Via Francigena del Sud" in Capitanata

PAZIENZA, PASQUALE;DE LUCIA, CATERINA;VECCHIONE, VINCENZO
2012-01-01

Abstract

Il  turismo  costituisce  una  potenziale  e  possente  opportunità  per  lo  sviluppo  economico  locale,  specie per le aree rurali e in ritardo di sviluppo come le regioni interne del Mezzogiorno d’Italia. Tuttavia, nel lungo periodo, il consolidamento della crescita economica trainata dal turismo presuppone il verificarsi di una serie  di  condizioni  non  sempre  riscontrabili  e  riproducibili  nelle  regioni  caratterizzate  da  arretratezza  socioeconomica. Invero, tanto il turismo quanto i processi di sviluppo locale sono fenomeni caratterizzati da notevole  complessità  di  fattori  e  di  tipologie  che  spesso  non  consentono  di  delineare  e  adottare  strategie  e  strumenti universalmente validi. L’immissione in una rete turistica più ampia e già strutturata può costituire una  notevole  facilitazione  per  superare  gli  ostacoli  allo  sviluppo  di  aree  marginali  e  per  valorizzare  le  loro  potenzialità inespresse e, in particolare, le produzioni tipiche locali. In questa prospettiva, il progetto di cooperazione  transnazionale  “I  Cammini  d’Europa”,  che  rientra  nel  programma  Leader  +,  è  finalizzato  al  recupero e alla valorizzazione dei grandi itinerari storico‐culturali d’Europa. I Cammini d’Europa hanno l’obiettivo  di  scoprire  quei  territori  ricchi  di  storia,  cultura,  tradizioni  e  produzioni  tipiche  di  grande  qualità,  troppo spesso dimenticati dai grandi circuiti turistici internazionali ma che, grazie alle tracce fisiche e spirituali che  il  passato  ha  lasciato  in  essi,  possono  diventare  affascinanti  mete  turistiche  per  quanti  desiderano  coniugare la riscoperta delle proprie radici spirituali e culturali con la conoscenza di nuovi e misconosciuti luoghi della natura e della storia. In tal senso, rappresentano una nuova forma di proposta di attività turistica, utile  allo  sviluppo  dei  territori  rurali  e  più  attenta  ai  valori  dell’ambiente,  attraverso  la  “rivalutazione”  dei  cammini dei pellegrini, che sono alimentati da una “dinamica spirituale” da cui prende vigore e slancio pure una “dinamica economica” capace di innescare, sia nell’immediato sia nel lungo periodo, processi di crescita ampi  e  duraturi,  tenendo  conto  e  avvalendosi  del  rapporto  esistente  tra  identità  culturale  e  sviluppo  economico. Pertanto, il caso di studio affrontato della “Via Francigena” in Capitanata consente, sotto il profilo teorico  e  metodologico,  di  analizzare  una  nuova  e  differente  visione  della  programmazione  territoriale  dello  sviluppo a livello locale. Ciò porta a ripensare i modelli di sviluppo territoriale e a verificare la realizzabilità e le condizioni per un decollo di un sistema turistico rurale locale capace di indirizzare a proprio beneficio processi più ampi, che nascono altrove, come i “Cammini d’Europa”. Il lavoro che si intende presentare si articola in più parti, che tengono conto delle seguenti tematiche e problematiche: 1) Analisi teorica dello sviluppo locale e del ruolo della costruzioni di reti territoriali; 2) Problemi della sostenibilità socioeconomica e ambientale dei flussi turistici,  con  particolare  riferimento  alla  capacità  di  carico  turistico;  3)  Riorganizzazione  e  pianificazione  territoriale della aree interessate dal percorso della “Via Francigena”, specificamente del tratto rientrante nella Provincia  di  Foggia;  4)  Valutazione  dei  costi  socioeconomici  e  ambientali  della  implementazione  della  “Via  Francigena del Sud” in Provincia di Foggia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/151350
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