Negli ultimi anni è andata crescendo l’enfasi posta sulla competitività del Sistema Italia nella sfida globale. In particolare, il dibattito è stato a più riprese rivolto ad individuare la natura di detta crisi: di mercato o di sistema? Quante e quali le cause da attribuire ai paesi asiatici? Non è forse la struttura produttiva italiana, caratterizzata dalla presenza di piccole e medie imprese a conduzione familiare, troppo spesso ancorate ad una concezione di imprenditore “tuttofare”, ad aver alimentato una crisi strutturale? Assume allora un rilievo particolare l’analisi degli strumenti più efficaci perché le imprese italiane si rendano protagoniste del passaggio da un orientamento market-driven, volto per così dire, a “gestire il presente”, a uno market-driving, volto invece, alla “costruzione del futuro”. In questa direzione si inserisce il presente lavoro, attraverso il quale si intende analizzare la capacità del nostro Paese di investire in innovazione, al fine di abbandonare l’orientamento alla difesa delle posizioni raggiunte, che per troppo tempo ha caratterizzato il management italiano. Innovare per indebolire lo status quo, promuovendo quella “distruzione creatrice” strumentale per guidare il cambiamento.

La creatività al servizio del Made in Italy: innovare per competere

DI NAUTA, PRIMIANO;
2007-01-01

Abstract

Negli ultimi anni è andata crescendo l’enfasi posta sulla competitività del Sistema Italia nella sfida globale. In particolare, il dibattito è stato a più riprese rivolto ad individuare la natura di detta crisi: di mercato o di sistema? Quante e quali le cause da attribuire ai paesi asiatici? Non è forse la struttura produttiva italiana, caratterizzata dalla presenza di piccole e medie imprese a conduzione familiare, troppo spesso ancorate ad una concezione di imprenditore “tuttofare”, ad aver alimentato una crisi strutturale? Assume allora un rilievo particolare l’analisi degli strumenti più efficaci perché le imprese italiane si rendano protagoniste del passaggio da un orientamento market-driven, volto per così dire, a “gestire il presente”, a uno market-driving, volto invece, alla “costruzione del futuro”. In questa direzione si inserisce il presente lavoro, attraverso il quale si intende analizzare la capacità del nostro Paese di investire in innovazione, al fine di abbandonare l’orientamento alla difesa delle posizioni raggiunte, che per troppo tempo ha caratterizzato il management italiano. Innovare per indebolire lo status quo, promuovendo quella “distruzione creatrice” strumentale per guidare il cambiamento.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/126162
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