Nel modello di educazione elaborato da Maria Montessori, e da lei inteso come libero sviluppo e come autonoma realizzazione delle potenzialità nascoste in ogni essere umano, sono racchiusi e chiaramente evidenziati i principi alla base del concetto di empowerment nonché gli ambiti - da quello politico, a quello medico e, infine, pedagogico - nei quali tale costrutto si è diffuso a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento, acquisendo significati più specifici, ma strettamente interconnessi a quello che il termine “empowerment” assunse quando per la prima volta prese forma nell’ambito degli studi sulla psicologia di comunità. La capacità di controllo delle esperienze di vita costituisce, infatti, il nucleo centrale dell’empowerment: imparare a dominare le situazioni, a padroneggiarle e ad affrontarle, contribuisce ad accrescere il livello di autostima del soggetto che, esercitando un potere sull’ambiente che lo circonda, apprende il valore educativo della partecipazione attiva e della responsabilità individuale nella gestione degli eventi, dei quali diventa, appunto, il protagonista principale. Non più indipendenti dalla sua volontà e dalla sua azione, le esperienze che il soggetto vive contribuiscono a renderlo progressivamente autonomo, attivano il suo senso di efficacia personale e accrescono la sua volontà di agire liberamente e consapevolmente. E’ quello che sosteneva Maria Montessori, il cui pensiero pedagogico viene ampiamente analizzato nel presente contributo, a partire dalla sua militanza femminista e dalle sue battaglie per la tutela dei diritti delle donne e dei bambini. Nel contributo viene infatti recuperato il nesso libertà-responsabilità nel processo di autosviluppo e di autoapprendimento del bambino, centrale nel pensiero della Montessori, per evidenziare la necessità - da lei stessa più volte sottolineata - di liberare la sua energia mentale al fine di renderlo capace di svilupparsi intellettualmente, fisicamente e moralmente. La straordinarietà di questo evento impone, secondo la pedagogista, un intervento educativo intenzionale e specializzato, finalizzato al potenziamento e alla valorizzazione di tali energie vitali che, se non comprese e utilizzate adeguatamente, rischiano di far perdere al bambino occasioni uniche di crescita e di formazione. Tale educazione va, però, radicalmente ripensata e rifondata, per cui nel contributo si evidenzia la necessità di sostituire ad una mera e autoritaria trasmissione di conoscenze interventi didattico-educativi che sappiano configurarsi come vero e proprio “aiuto alla vita”.
Orientamento di genere ed empowerment
DE SERIO, BARBARA
2009-01-01
Abstract
Nel modello di educazione elaborato da Maria Montessori, e da lei inteso come libero sviluppo e come autonoma realizzazione delle potenzialità nascoste in ogni essere umano, sono racchiusi e chiaramente evidenziati i principi alla base del concetto di empowerment nonché gli ambiti - da quello politico, a quello medico e, infine, pedagogico - nei quali tale costrutto si è diffuso a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento, acquisendo significati più specifici, ma strettamente interconnessi a quello che il termine “empowerment” assunse quando per la prima volta prese forma nell’ambito degli studi sulla psicologia di comunità. La capacità di controllo delle esperienze di vita costituisce, infatti, il nucleo centrale dell’empowerment: imparare a dominare le situazioni, a padroneggiarle e ad affrontarle, contribuisce ad accrescere il livello di autostima del soggetto che, esercitando un potere sull’ambiente che lo circonda, apprende il valore educativo della partecipazione attiva e della responsabilità individuale nella gestione degli eventi, dei quali diventa, appunto, il protagonista principale. Non più indipendenti dalla sua volontà e dalla sua azione, le esperienze che il soggetto vive contribuiscono a renderlo progressivamente autonomo, attivano il suo senso di efficacia personale e accrescono la sua volontà di agire liberamente e consapevolmente. E’ quello che sosteneva Maria Montessori, il cui pensiero pedagogico viene ampiamente analizzato nel presente contributo, a partire dalla sua militanza femminista e dalle sue battaglie per la tutela dei diritti delle donne e dei bambini. Nel contributo viene infatti recuperato il nesso libertà-responsabilità nel processo di autosviluppo e di autoapprendimento del bambino, centrale nel pensiero della Montessori, per evidenziare la necessità - da lei stessa più volte sottolineata - di liberare la sua energia mentale al fine di renderlo capace di svilupparsi intellettualmente, fisicamente e moralmente. La straordinarietà di questo evento impone, secondo la pedagogista, un intervento educativo intenzionale e specializzato, finalizzato al potenziamento e alla valorizzazione di tali energie vitali che, se non comprese e utilizzate adeguatamente, rischiano di far perdere al bambino occasioni uniche di crescita e di formazione. Tale educazione va, però, radicalmente ripensata e rifondata, per cui nel contributo si evidenzia la necessità di sostituire ad una mera e autoritaria trasmissione di conoscenze interventi didattico-educativi che sappiano configurarsi come vero e proprio “aiuto alla vita”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.