Il lavoro si sofferma sugli artt. 449 e 450 c.p.p. in seguito alle modifiche introdotte dall’art. 1, comma 1, lett. c), d) ed e), del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, ed emendate parzialmente dalla legge di conversione 24 luglio 2008, n. 125. Tali modifiche non si esimono da un’analisi critica che poggia essenzialmente su due considerazioni: per un verso, si evidenzia un eccessivo rigorismo repressivo (in termini di caduta di garanzie), per altro verso, e in direzione diametralmente opposta, emerge un’inefficacia risolutiva degli interventi, dotati di vano simbolismo espressivo che affida a giochi di parole e formule prodigiose la portata riformatrice delle norme.
Il "nuovo" giudizio direttissimo e l'ambiguità del "grave pregiudizio per le indagini"
CURTOTTI, DONATELLA
2008-01-01
Abstract
Il lavoro si sofferma sugli artt. 449 e 450 c.p.p. in seguito alle modifiche introdotte dall’art. 1, comma 1, lett. c), d) ed e), del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, ed emendate parzialmente dalla legge di conversione 24 luglio 2008, n. 125. Tali modifiche non si esimono da un’analisi critica che poggia essenzialmente su due considerazioni: per un verso, si evidenzia un eccessivo rigorismo repressivo (in termini di caduta di garanzie), per altro verso, e in direzione diametralmente opposta, emerge un’inefficacia risolutiva degli interventi, dotati di vano simbolismo espressivo che affida a giochi di parole e formule prodigiose la portata riformatrice delle norme.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.