Come il titolo suggerisce, questo scritto riconsidera il pensiero di Gustav Radbruch e di Ronald Dworkin nella prospettiva che si apre con l’affermazione del¬l’esistenza di un diritto oltre la legge, come condizione fondamentale per la possibilità di una messa in re¬lazione positiva del diritto con i valori. Ciò in risposta alle tesi della neutralità assiologica del diritto, sostenuta dal positivismo giuridico, e della «avalutatività» della scienza, sostenuta dall’epistemologia giuridica d’impronta neopositivistica. In tal modo, per un verso, si rileva l’errore di visuale, che consiste nel trasferire dai metodi all’oggetto della scienza del diritto l’istanza metodologica di neutralità assiologica, e, per l’altro, si indicano possibili vie di recupero dell’ampiezza dell’esperienza giuridica, ridotta, in ragione di questo falso dislocamento, alla teoria e alla prassi del diritto positivo.
Il diritto oltre la legge in G. Radbruch e R. Dworkin
CAMPANALE, ANNA MARIA
2008-01-01
Abstract
Come il titolo suggerisce, questo scritto riconsidera il pensiero di Gustav Radbruch e di Ronald Dworkin nella prospettiva che si apre con l’affermazione del¬l’esistenza di un diritto oltre la legge, come condizione fondamentale per la possibilità di una messa in re¬lazione positiva del diritto con i valori. Ciò in risposta alle tesi della neutralità assiologica del diritto, sostenuta dal positivismo giuridico, e della «avalutatività» della scienza, sostenuta dall’epistemologia giuridica d’impronta neopositivistica. In tal modo, per un verso, si rileva l’errore di visuale, che consiste nel trasferire dai metodi all’oggetto della scienza del diritto l’istanza metodologica di neutralità assiologica, e, per l’altro, si indicano possibili vie di recupero dell’ampiezza dell’esperienza giuridica, ridotta, in ragione di questo falso dislocamento, alla teoria e alla prassi del diritto positivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.