La chiave di lettura, qui adottata per l’analisi dell’Ibis di Ovidio, investe l’esperienza biografica del Sulmonese e il panorama dei contraccolpi socio-economici, che solitamente accompagnano a Roma il decreto di relegatio nei confronti di un civis Romanus, oltre alle modalità espressive e alle tecniche di comunicazione, che in un’aula di tribunale o nella più generica tipologia di attacco ad personam vengono raccomandate dalla precettistica retorica. I debiti di Ovidio nei confronti degli scrittori latini di ars rhetorica sono palesati dall’impianto retorico, che sostiene il poemetto (nella ‘canonica’ scansione in exordium, narratio, partitio, confirmatio e conclusio) e che aderisce alla specifica tipologia di una dictio invectiva. Si spiega così la presenza, nella dura risposta ovidiana alle manovre persecutorie del suo detrattore Ibis, di tratti analoghi a quelli che connotano alcuni ‘pamphlets’ di paternità ciceroniana, pseudociceroniana e pseudosallustiana. Si vuole alludere all’impiego di topoi atti a provocare la ‘sympatheia’ con il lettore e alla strategica applicazione di loci, che sostengono il processo di denigrazione di un avversario, in linea con le categorie antropologiche, che ne costituiscono solitamente i principali luoghi di investimento.
Il rancore dell'esule. Ovidio, l''Ibis' e i modi di un'invettiva
MASSELLI, GRAZIA MARIA
2002-01-01
Abstract
La chiave di lettura, qui adottata per l’analisi dell’Ibis di Ovidio, investe l’esperienza biografica del Sulmonese e il panorama dei contraccolpi socio-economici, che solitamente accompagnano a Roma il decreto di relegatio nei confronti di un civis Romanus, oltre alle modalità espressive e alle tecniche di comunicazione, che in un’aula di tribunale o nella più generica tipologia di attacco ad personam vengono raccomandate dalla precettistica retorica. I debiti di Ovidio nei confronti degli scrittori latini di ars rhetorica sono palesati dall’impianto retorico, che sostiene il poemetto (nella ‘canonica’ scansione in exordium, narratio, partitio, confirmatio e conclusio) e che aderisce alla specifica tipologia di una dictio invectiva. Si spiega così la presenza, nella dura risposta ovidiana alle manovre persecutorie del suo detrattore Ibis, di tratti analoghi a quelli che connotano alcuni ‘pamphlets’ di paternità ciceroniana, pseudociceroniana e pseudosallustiana. Si vuole alludere all’impiego di topoi atti a provocare la ‘sympatheia’ con il lettore e alla strategica applicazione di loci, che sostengono il processo di denigrazione di un avversario, in linea con le categorie antropologiche, che ne costituiscono solitamente i principali luoghi di investimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.