La simmetria è l’«ordinata distribuzione delle parti di un oggetto […] tale che si possa individuare un elemento geometrico (un punto, una linea, una superficie) in modo che a ogni punto dell’oggetto posto da una parte di esso corrisponda, a uguale distanza, un punto dall’altra parte». Definito il concetto per quanto concerne i corpi, è possibile passare dall’ambito della fisica a quello della metafisica: autorevoli studiosi hanno usato il termine ‘simmetria’ per spiegare il modo in cui è definito il rapporto tra la natura visibile e quella invisibile in alcuni testi cristiani antichi. Prima di chiarire il significato della corrispondenza tra le due nature, è necessario dire qualcosa sulle opere che sono state esaminate. Il libro ha una struttura bipartita: nella prima sezione sono riuniti tre saggi sui Principi di Origene; nella seconda sezione sono compresi quattro contributi sulle Confessioni di Agostino. Le due sezioni del volume hanno una struttura differente, perché hanno avuto una genesi autonoma: inizialmente le indagini sull’una e sull’altra opera erano state concepite come due filoni di ricerca distinti, e non c’era alcuna intenzione di condurre uno studio comparativo. Solo in seguito è sorta l’idea di poter accostare l’uno e l’altro ambito, ma si è scelto di tenere separate le due parti del volume, con lo scopo di evidenziare gli aspetti distintivi dell’uno e dell’altro testo. Nella sezione dedicata ai Principi di Origene sono riuniti tre saggi che trattano temi correlati: la simmetria delle nature, visibile e invisibile; l’origine del nome dell’anima, che in greco si dice ψυχή perché si è raffreddata da uno stato più divino e migliore; il lessico della caduta e la differenza tra le intelligenze che possono ritornare allo stato originario e quelle che invece sono cadute in modo irrimediabile. Nella sezione riguardante le Confessioni di Agostino sono riuniti quattro contributi che trattano temi connessi tra loro: la simmetria della creatura spirituale e della materia corporea; per il cielo del cielo e la materia corporea informe, che sono rispettivamente al di là e al di qua del mondo corporeo, non si può parlare propriamente di ‘ilemorfismo’; la distinzione e la connessione tra lo spirituale e il corporeo, che sono gli ambiti costitutivi dell’universo; la caduta dell’angelo e dell’anima dell’uomo e l’adesione dell’intelligenza obbediente a Dio. Resta da chiarire il senso della scelta di accostare i due autori e le loro opere. Dalla metà del secolo scorso numerosi e autorevoli studiosi hanno evidenziato paralleli tra l’Alessandrino e l’Ipponense. All’inizio del volume ho proposto una breve storia degli studi su Origene e Agostino con riferimento al libro XII delle Confessioni. Qui mi limito a enumerare i nomi degli studiosi e gli anni delle pubblicazioni: Berthold Altaner (1951), Jean Pépin (1953), Jean Pépin (1977), Roland J. Teske (1992), Marie-Anne Vannier (1995), Jean Pépin (1997), Gerd Van Riel (2007), György Heidl (2009), Christian Tornau (2010; 2014). L’elenco comprende ricerche condotte in un arco temporale di tre quarti di secolo (1950-2025) da studiosi di diversa provenienza (Germania, Francia, Stati Uniti, Belgio, Ungheria). Come avviene all’estero, sarebbe opportuno che anche in Italia fossero condotte indagini di questo tipo. L’accostamento tra Origene e Agostino non deve necessariamente essere operato con l’intento di stabilire la dipendenza di un autore dall’altro. In effetti il tentativo di dimostrare una dipendenza va incontro a notevoli difficoltà, perché richiede di provare che Agostino sia venuto direttamente o anche solo indirettamente in contatto con le opere di Origene e le abbia usate come fonti: a questo proposito gli studiosi hanno mostrato in passato e ancor oggi mostrano un’estrema cautela. Tuttavia questo non ha impedito e non impedisce di avvicinare i testi di Origene e quelli di Agostino, al fine di stabilire un confronto per evidenziare analogie e differenze, in particolare per quanto concerne i contenuti dottrinali. Dall’accostamento dei Principi e delle Confessioni si possono notare le seguenti analogie. - Come uno e indifferenziato è il sostrato dei corpi, così uno e indifferenziato è anche il sostrato degli esseri razionali; come il sostrato corporeo prende forme diverse, così anche il sostrato razionale assume diverse forme. - Il mutamento dei corpi avviene solo a causa di un agente esterno e invece il mutamento degli esseri razionali avviene per il libero arbitrio. - I mutamenti di stato nel mondo corporeo, costituito dai quattro elementi (fuoco, aria, acqua, terra), sono riconducibili al riscaldamento o al raffreddamento: il fuoco si muove verso l’alto e invece la pietra si muove verso il basso. In modo analogo anche i mutamenti di stato nell’ambito spirituale sono dovuti a un riscaldamento o a un raffreddamento: lo pneuma (fuoco + aria), finché è riscaldato, si muove verso l’alto; se invece si raffredda, si muove verso il basso. - Le intelligenze obbedienti continuano ad aderire a Dio; invece altre intelligenze, il cui amore si è raffreddato, sono scivolate e cadute in modo più lieve o più grave: l’anima dell’uomo è caduta in modo lieve e può ritornare allo stato originario; invece il diavolo e le potenze avverse sono caduti in modo grave e irrimediabile. La simmetria delle nature, visibile e invisibile, ha un molteplice significato: - la natura spirituale è nettamente distinta dalla natura corporea, perché l’una e l’altra hanno caratteristiche antitetiche; - pur avendo caratteristiche antitetiche, l’una e l’altra natura hanno una costituzione analoga: un unico e indifferenziato sostrato che può assumere diverse forme; - la corrispondenza non riguarda solo la costituzione ma anche il mutamento: lo spirito, così come il corpo, si muove verso l’alto se è riscaldato; se invece si raffredda, si muove verso il basso. La simmetria evidenzia la corrispondenza fra gli opposti e la connessione che tiene insieme l’universo: l’ambito spirituale e quello corporeo sono distinti e hanno caratteristiche antitetiche, ma sono anche intimamente correlati. L’armonia dell’insieme consiste nella simmetria che c’è tra le parti che lo costituiscono. Peraltro l’armonia del macrocosmo si può trovare anche nel microcosmo, cioè nell’uomo che è costituito da spirito e corpo. Nell’universo, così come nell’uomo, l’analogia con le entità visibili aiuta a comprendere le realtà invisibili; ma soprattutto tale analogia permette di percepire l’intima unità che c’è tra l’uno e l’altro ambito, pur differenti e antitetici. Questa unità non è statica ma dinamica: l’ambito spirituale e quello corporeo sono nettamente distinti, per cui un’entità non può passare dall’uno all’altro. Tuttavia nell’uno e nell’altro ambito c’è un dinamismo, per effetto del quale può ridursi la distanza che in origine è stata posta tra la creatura spirituale formata e la materia corporea informe, collocate agli estremi dell’universo: infatti la creatura spirituale formata può degradarsi passando allo stato informe e invece la materia corporea informe può elevarsi passando allo stato formato. Si spiega così il modo in cui l’uno e l’altro ambito possono venire a contatto e interagire tra loro.

La simmetria delle nature visibile e invisibile nei Principi di Origene e nelle Confessioni di Agostino

Vincenzo Lomiento
2025-01-01

Abstract

La simmetria è l’«ordinata distribuzione delle parti di un oggetto […] tale che si possa individuare un elemento geometrico (un punto, una linea, una superficie) in modo che a ogni punto dell’oggetto posto da una parte di esso corrisponda, a uguale distanza, un punto dall’altra parte». Definito il concetto per quanto concerne i corpi, è possibile passare dall’ambito della fisica a quello della metafisica: autorevoli studiosi hanno usato il termine ‘simmetria’ per spiegare il modo in cui è definito il rapporto tra la natura visibile e quella invisibile in alcuni testi cristiani antichi. Prima di chiarire il significato della corrispondenza tra le due nature, è necessario dire qualcosa sulle opere che sono state esaminate. Il libro ha una struttura bipartita: nella prima sezione sono riuniti tre saggi sui Principi di Origene; nella seconda sezione sono compresi quattro contributi sulle Confessioni di Agostino. Le due sezioni del volume hanno una struttura differente, perché hanno avuto una genesi autonoma: inizialmente le indagini sull’una e sull’altra opera erano state concepite come due filoni di ricerca distinti, e non c’era alcuna intenzione di condurre uno studio comparativo. Solo in seguito è sorta l’idea di poter accostare l’uno e l’altro ambito, ma si è scelto di tenere separate le due parti del volume, con lo scopo di evidenziare gli aspetti distintivi dell’uno e dell’altro testo. Nella sezione dedicata ai Principi di Origene sono riuniti tre saggi che trattano temi correlati: la simmetria delle nature, visibile e invisibile; l’origine del nome dell’anima, che in greco si dice ψυχή perché si è raffreddata da uno stato più divino e migliore; il lessico della caduta e la differenza tra le intelligenze che possono ritornare allo stato originario e quelle che invece sono cadute in modo irrimediabile. Nella sezione riguardante le Confessioni di Agostino sono riuniti quattro contributi che trattano temi connessi tra loro: la simmetria della creatura spirituale e della materia corporea; per il cielo del cielo e la materia corporea informe, che sono rispettivamente al di là e al di qua del mondo corporeo, non si può parlare propriamente di ‘ilemorfismo’; la distinzione e la connessione tra lo spirituale e il corporeo, che sono gli ambiti costitutivi dell’universo; la caduta dell’angelo e dell’anima dell’uomo e l’adesione dell’intelligenza obbediente a Dio. Resta da chiarire il senso della scelta di accostare i due autori e le loro opere. Dalla metà del secolo scorso numerosi e autorevoli studiosi hanno evidenziato paralleli tra l’Alessandrino e l’Ipponense. All’inizio del volume ho proposto una breve storia degli studi su Origene e Agostino con riferimento al libro XII delle Confessioni. Qui mi limito a enumerare i nomi degli studiosi e gli anni delle pubblicazioni: Berthold Altaner (1951), Jean Pépin (1953), Jean Pépin (1977), Roland J. Teske (1992), Marie-Anne Vannier (1995), Jean Pépin (1997), Gerd Van Riel (2007), György Heidl (2009), Christian Tornau (2010; 2014). L’elenco comprende ricerche condotte in un arco temporale di tre quarti di secolo (1950-2025) da studiosi di diversa provenienza (Germania, Francia, Stati Uniti, Belgio, Ungheria). Come avviene all’estero, sarebbe opportuno che anche in Italia fossero condotte indagini di questo tipo. L’accostamento tra Origene e Agostino non deve necessariamente essere operato con l’intento di stabilire la dipendenza di un autore dall’altro. In effetti il tentativo di dimostrare una dipendenza va incontro a notevoli difficoltà, perché richiede di provare che Agostino sia venuto direttamente o anche solo indirettamente in contatto con le opere di Origene e le abbia usate come fonti: a questo proposito gli studiosi hanno mostrato in passato e ancor oggi mostrano un’estrema cautela. Tuttavia questo non ha impedito e non impedisce di avvicinare i testi di Origene e quelli di Agostino, al fine di stabilire un confronto per evidenziare analogie e differenze, in particolare per quanto concerne i contenuti dottrinali. Dall’accostamento dei Principi e delle Confessioni si possono notare le seguenti analogie. - Come uno e indifferenziato è il sostrato dei corpi, così uno e indifferenziato è anche il sostrato degli esseri razionali; come il sostrato corporeo prende forme diverse, così anche il sostrato razionale assume diverse forme. - Il mutamento dei corpi avviene solo a causa di un agente esterno e invece il mutamento degli esseri razionali avviene per il libero arbitrio. - I mutamenti di stato nel mondo corporeo, costituito dai quattro elementi (fuoco, aria, acqua, terra), sono riconducibili al riscaldamento o al raffreddamento: il fuoco si muove verso l’alto e invece la pietra si muove verso il basso. In modo analogo anche i mutamenti di stato nell’ambito spirituale sono dovuti a un riscaldamento o a un raffreddamento: lo pneuma (fuoco + aria), finché è riscaldato, si muove verso l’alto; se invece si raffredda, si muove verso il basso. - Le intelligenze obbedienti continuano ad aderire a Dio; invece altre intelligenze, il cui amore si è raffreddato, sono scivolate e cadute in modo più lieve o più grave: l’anima dell’uomo è caduta in modo lieve e può ritornare allo stato originario; invece il diavolo e le potenze avverse sono caduti in modo grave e irrimediabile. La simmetria delle nature, visibile e invisibile, ha un molteplice significato: - la natura spirituale è nettamente distinta dalla natura corporea, perché l’una e l’altra hanno caratteristiche antitetiche; - pur avendo caratteristiche antitetiche, l’una e l’altra natura hanno una costituzione analoga: un unico e indifferenziato sostrato che può assumere diverse forme; - la corrispondenza non riguarda solo la costituzione ma anche il mutamento: lo spirito, così come il corpo, si muove verso l’alto se è riscaldato; se invece si raffredda, si muove verso il basso. La simmetria evidenzia la corrispondenza fra gli opposti e la connessione che tiene insieme l’universo: l’ambito spirituale e quello corporeo sono distinti e hanno caratteristiche antitetiche, ma sono anche intimamente correlati. L’armonia dell’insieme consiste nella simmetria che c’è tra le parti che lo costituiscono. Peraltro l’armonia del macrocosmo si può trovare anche nel microcosmo, cioè nell’uomo che è costituito da spirito e corpo. Nell’universo, così come nell’uomo, l’analogia con le entità visibili aiuta a comprendere le realtà invisibili; ma soprattutto tale analogia permette di percepire l’intima unità che c’è tra l’uno e l’altro ambito, pur differenti e antitetici. Questa unità non è statica ma dinamica: l’ambito spirituale e quello corporeo sono nettamente distinti, per cui un’entità non può passare dall’uno all’altro. Tuttavia nell’uno e nell’altro ambito c’è un dinamismo, per effetto del quale può ridursi la distanza che in origine è stata posta tra la creatura spirituale formata e la materia corporea informe, collocate agli estremi dell’universo: infatti la creatura spirituale formata può degradarsi passando allo stato informe e invece la materia corporea informe può elevarsi passando allo stato formato. Si spiega così il modo in cui l’uno e l’altro ambito possono venire a contatto e interagire tra loro.
2025
979-12-5995-109-0
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