La costituzione economica europea limita lo spazio dell’amministrazione nazionale: vieta l’istituzione di taluni regimi amministrativi, sottopone l’impresa pubblica alle regole dei Trattati, pone limiti quantitativi alla spesa pubblica. Il diritto europeo riduce lo spazio dell’amministrazione nazionale anche laddove affida la propria attuazione alle istituzioni dell’Unione, avocando a livello centrale funzioni tradizionalmente esercitate all’interno degli Stati. Ma il diritto europeo è anche motivo di espansione dello spazio delle amministrazioni nazionali. Alcune funzioni amministrative sono connaturate all’approccio ordoliberale dell’Unione: la funzione antitrust, la funzione di regolazione, la funzione di aggiudicazione. Altre funzioni amministrative nazionali fioriscono nell’ambito della regolamentazione europea dei dati e del mercato digitale, per la tutela di diritti esposti a nuovi rischi. Le politiche europee per la transizione verde, la promozione della digitalizzazione, lo sviluppo delle infrastrutture, la coesione sociale, la protezione delle imprese strategiche nei confronti degli investimenti esteri riportano sulla scena funzioni amministrative che avevano subito un declino proprio per effetto del diritto dell’Unione: la programmazione, l’incentivazione, la regolazione dell’impresa. Ma ciascuna di queste funzioni presenta oggi caratteri diversi che in passato. Per la gestione della criminalità transnazionale e degli ingenti flussi migratori in entrata aumenta la capacità amministrativa europea nell’ambito delle funzioni d’ordine: ma solo in parte questo comporta una riduzione dello spazio delle amministrazioni nazionali. L’appartenenza dell’Italia ad un sistema di relazioni internazionali complesso e articolato stimola l’amministrazione nazionale verso nuove frontiere. Attraverso la partecipazione diretta alle organizzazioni internazionali, le pubbliche amministrazioni statali acquisiscono uno spazio nell’arena globale; al contempo, il diritto prodotto oltre lo Stato, proprio in quanto conforma l’azione delle amministrazioni statali alla cura di interessi transfrontalieri, apre nuovi spazi alla loro azione, e vi assegna ulteriori corrispondenti responsabilità.

Lo spazio della pubblica amministrazione. Vecchi territori e nuove frontiere. Lo scenario transnazionale ed europeo

trimarchi
2024-01-01

Abstract

La costituzione economica europea limita lo spazio dell’amministrazione nazionale: vieta l’istituzione di taluni regimi amministrativi, sottopone l’impresa pubblica alle regole dei Trattati, pone limiti quantitativi alla spesa pubblica. Il diritto europeo riduce lo spazio dell’amministrazione nazionale anche laddove affida la propria attuazione alle istituzioni dell’Unione, avocando a livello centrale funzioni tradizionalmente esercitate all’interno degli Stati. Ma il diritto europeo è anche motivo di espansione dello spazio delle amministrazioni nazionali. Alcune funzioni amministrative sono connaturate all’approccio ordoliberale dell’Unione: la funzione antitrust, la funzione di regolazione, la funzione di aggiudicazione. Altre funzioni amministrative nazionali fioriscono nell’ambito della regolamentazione europea dei dati e del mercato digitale, per la tutela di diritti esposti a nuovi rischi. Le politiche europee per la transizione verde, la promozione della digitalizzazione, lo sviluppo delle infrastrutture, la coesione sociale, la protezione delle imprese strategiche nei confronti degli investimenti esteri riportano sulla scena funzioni amministrative che avevano subito un declino proprio per effetto del diritto dell’Unione: la programmazione, l’incentivazione, la regolazione dell’impresa. Ma ciascuna di queste funzioni presenta oggi caratteri diversi che in passato. Per la gestione della criminalità transnazionale e degli ingenti flussi migratori in entrata aumenta la capacità amministrativa europea nell’ambito delle funzioni d’ordine: ma solo in parte questo comporta una riduzione dello spazio delle amministrazioni nazionali. L’appartenenza dell’Italia ad un sistema di relazioni internazionali complesso e articolato stimola l’amministrazione nazionale verso nuove frontiere. Attraverso la partecipazione diretta alle organizzazioni internazionali, le pubbliche amministrazioni statali acquisiscono uno spazio nell’arena globale; al contempo, il diritto prodotto oltre lo Stato, proprio in quanto conforma l’azione delle amministrazioni statali alla cura di interessi transfrontalieri, apre nuovi spazi alla loro azione, e vi assegna ulteriori corrispondenti responsabilità.
2024
979-12-235-0026-2
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