All’indomani dell’unità d’Italia i musei provinciali e civici – all’interno di un lungo dibattito relativo Beni culturali in Italia che tra Otto e Novecento mirò al recupero delle tradizioni culturali del paese quale elemento unificante dell’identità nazionale – furono la risposta più. immediata e lungimirante data dal nuovo stato ai problemi di riorganizzazione delle istituzioni preposte alla tutela. In tale contesto nacque il Museo Civico di Barletta, uno dei primi della regione che già contava sulle consolidate presenze dei Musei Provinciali a Lecce e Bari e del Museo Nazionale a Taranto. Il volume ripercorre per la prima volta la storia di questa istituzione e le sue vicende, ricostruite attraverso una approfondita ricerca documentaria. Da spazio di rappresentazione della storia della città e luogo di elaborazione della cultura locale a museo divenne in tempi assai brevi grazie alle numerose e importanti donazioni, uno dei più ricchi musei della regione, soprattutto per quanto riguarda la pittura. I diversi contributi ricostruiscono storie di personaggi e di contesti, di spazi e di monumenti, indagando sulle opere e sulle loro vicende collezionistiche, cercando, in modo coerente con lo spirito con cui il Museo era nato, di recuperare la memoria su una vicenda fino ad oggi ancora poco conosciuta, se non per qualche rara eccezione, prima fra tutte la collezione De Nittis, che per le approfondite indagini di cui è stata oggetto e per la grande mole di contributi critici, non rientra tra gli argomenti affrontati nel volume. Nella seconda parte del volume una serie di schede di opere selezionate costituiscono la base di partenza del catalogo del museo, ad oggi mancante.

Le collezioni del Museo Civico di Barletta. Arte, storia e percorsi di memoria tra Europa e Mezzogiorno d’Italia

Luisa Derosa
;
2022-01-01

Abstract

All’indomani dell’unità d’Italia i musei provinciali e civici – all’interno di un lungo dibattito relativo Beni culturali in Italia che tra Otto e Novecento mirò al recupero delle tradizioni culturali del paese quale elemento unificante dell’identità nazionale – furono la risposta più. immediata e lungimirante data dal nuovo stato ai problemi di riorganizzazione delle istituzioni preposte alla tutela. In tale contesto nacque il Museo Civico di Barletta, uno dei primi della regione che già contava sulle consolidate presenze dei Musei Provinciali a Lecce e Bari e del Museo Nazionale a Taranto. Il volume ripercorre per la prima volta la storia di questa istituzione e le sue vicende, ricostruite attraverso una approfondita ricerca documentaria. Da spazio di rappresentazione della storia della città e luogo di elaborazione della cultura locale a museo divenne in tempi assai brevi grazie alle numerose e importanti donazioni, uno dei più ricchi musei della regione, soprattutto per quanto riguarda la pittura. I diversi contributi ricostruiscono storie di personaggi e di contesti, di spazi e di monumenti, indagando sulle opere e sulle loro vicende collezionistiche, cercando, in modo coerente con lo spirito con cui il Museo era nato, di recuperare la memoria su una vicenda fino ad oggi ancora poco conosciuta, se non per qualche rara eccezione, prima fra tutte la collezione De Nittis, che per le approfondite indagini di cui è stata oggetto e per la grande mole di contributi critici, non rientra tra gli argomenti affrontati nel volume. Nella seconda parte del volume una serie di schede di opere selezionate costituiscono la base di partenza del catalogo del museo, ad oggi mancante.
2022
9788884318367
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