La pubblicità istruttoria, ossia la facoltà per l'imputato o per il suo difensore di assistere agli atti d'indagine in dialettica con la pubblica accusa, costituisce nella penalistica europea a cavallo tra Otto e Novecento un tema dibattuto e fortemente simbolico, giacché involgeva il contrasto tra autorità e libertà, repressione e garanzie. L’opportunità di eliminare o ridurre l’ultimo residuo delle tenebre ‘inquisitorie’ vedeva contrapposti liberali e reazionari ma secondo una gamma di sfumature ben piú articolata della schematica conflittualità tra le ‘scuole’. Gli studiosi, che mostrarono una spiccata sensibilità per il metodo comparatistico, si misurarono realisticamente con le diverse opzioni: rafforzamento del carattere bifasico del processo misto, fiducia nella discrezionalità del giudice, distinzione oggettiva tra atti istruttori. La discussione s’intensificò nell’iter preparatorio del c.p.p. del 1913, il cui esito, tuttavia, appare – per motivi connessi alla complessiva dinamica politica della stagione giolittiana – deludente se confrontato con le opzioni moderatamente accusatorie balenate nei progetti preliminari. Le caute aperture presenti nel codice Finocchiaro-Aprile furono ulteriormente svuotate da un’interpretazione giurisprudenziale restrittiva e consegnarono al legislatore fascista del 1930 l’occasione d’un drastico revirement in senso neo-inquisitorio.

Ombre d’inquisizione. L’intervento della difesa nell’istruttoria penale italiana (1865-1913)

MILETTI, MARCO NICOLA
2007-01-01

Abstract

La pubblicità istruttoria, ossia la facoltà per l'imputato o per il suo difensore di assistere agli atti d'indagine in dialettica con la pubblica accusa, costituisce nella penalistica europea a cavallo tra Otto e Novecento un tema dibattuto e fortemente simbolico, giacché involgeva il contrasto tra autorità e libertà, repressione e garanzie. L’opportunità di eliminare o ridurre l’ultimo residuo delle tenebre ‘inquisitorie’ vedeva contrapposti liberali e reazionari ma secondo una gamma di sfumature ben piú articolata della schematica conflittualità tra le ‘scuole’. Gli studiosi, che mostrarono una spiccata sensibilità per il metodo comparatistico, si misurarono realisticamente con le diverse opzioni: rafforzamento del carattere bifasico del processo misto, fiducia nella discrezionalità del giudice, distinzione oggettiva tra atti istruttori. La discussione s’intensificò nell’iter preparatorio del c.p.p. del 1913, il cui esito, tuttavia, appare – per motivi connessi alla complessiva dinamica politica della stagione giolittiana – deludente se confrontato con le opzioni moderatamente accusatorie balenate nei progetti preliminari. Le caute aperture presenti nel codice Finocchiaro-Aprile furono ulteriormente svuotate da un’interpretazione giurisprudenziale restrittiva e consegnarono al legislatore fascista del 1930 l’occasione d’un drastico revirement in senso neo-inquisitorio.
2007
8814135665
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