Negli ultimi anni, il tema della conciliazione ha rappresentato un obiettivo strategico per l’Unione Europea che si sta sforzando di ridurre non solo il gender gapma anche di favorire più in generale i tempi di conciliazione di vita e di lavoro delle famiglie. Di qui l’importanza di garantire la presenza sul territorio di un sistema integrato di servizi educativi destinati all’infanzia, che possano fungere non soltanto da luoghi di istruzione e di formazione rivolti ai/alle più piccoli/e, ma anche da supporto a una genitorialità competente. Un sistema, in altre parole, che andrebbea vantaggio della società in generale, consentendo anche una migliore conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro e, alle donne in particolare, maggiori possibilità di accesso all’occupazione con un conseguente miglioramento della qualità della vita della famiglia. Il volume riporta l’esperienza delloSpazio gioco, organizzato dall’Università di Foggia per ospitare le bambine e i bambini figli dei dipendenti dell’Ateneo durante il periodo estivo,e che, a partire dal 2013, anno della sua istituzione, si è configurato nel tempo come “uno spazio”rivolto sì al servizio della famiglia,maper la tutela dei diritti dell’infanzia. Capitolo dopo capitolo, il testo rende conto di come un servizio educativo, se organizzato a partire da precisi “indicatori di qualità”, possa diventare, per i/le più piccoli/e, luogo di promozione delle intelligenze e della creatività. Non solo. I saggi che ne costituiscono la seconda parte e la documentazione, in particolare, nel restituire gli aspetti educativi e didattici del servizio, evidenziano come lo Spazio Gioco possa essere per tutti: bambini e bambine, ma anche madri e padri, e, non ultimi, educatori ed educatrici, un luogo di apprendimento, di crescita e di socializzazione e, quindi, di investimento per il proprio futuro. Negli ultimi anni, il tema della conciliazione ha rappresentato un obiettivo strategico per l’Unione Europea che si sta sforzando di ridurre non solo il gender gapma anche di favorire più in generale i tempi di conciliazione di vita e di lavoro delle famiglie. Di qui l’importanza di garantire la presenza sul territorio di un sistema integrato di servizi educativi destinati all’infanzia, che possano fungere non soltanto da luoghi di istruzione e di formazione rivolti ai/alle più piccoli/e, ma anche da supporto a una genitorialità competente. Un sistema, in altre parole, che andrebbea vantaggio della società in generale, consentendo anche una migliore conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro e, alle donne in particolare, maggiori possibilità di accesso all’occupazione con un conseguente miglioramento della qualità della vita della famiglia. Il volume riporta l’esperienza delloSpazio gioco, organizzato dall’Università di Foggia per ospitare le bambine e i bambini figli dei dipendenti dell’Ateneo durante il periodo estivo,e che, a partire dal 2013, anno della sua istituzione, si è configurato nel tempo come “uno spazio”rivolto sì al servizio della famiglia,maper la tutela dei diritti dell’infanzia. Capitolo dopo capitolo, il testo rende conto di come un servizio educativo, se organizzato a partire da precisi “indicatori di qualità”, possa diventare, per i/le più piccoli/e, luogo di promozione delle intelligenze e della creatività. Non solo. I saggi che ne costituiscono la seconda parte e la documentazione, in particolare, nel restituire gli aspetti educativi e didattici del servizio, evidenziano come lo Spazio Gioco possa essere per tutti: bambini e bambine, ma anche madri e padri, e, non ultimi, educatori ed educatrici, un luogo di apprendimento, di crescita e di socializzazione e, quindi, di investimento per il proprio futuro.
“A misura” di bambino e di bambina. Ripensare i servizi educativi per l’infanzia secondo un approccio Early Childhood Education and Care
Rossella Caso
2021-01-01
Abstract
Negli ultimi anni, il tema della conciliazione ha rappresentato un obiettivo strategico per l’Unione Europea che si sta sforzando di ridurre non solo il gender gapma anche di favorire più in generale i tempi di conciliazione di vita e di lavoro delle famiglie. Di qui l’importanza di garantire la presenza sul territorio di un sistema integrato di servizi educativi destinati all’infanzia, che possano fungere non soltanto da luoghi di istruzione e di formazione rivolti ai/alle più piccoli/e, ma anche da supporto a una genitorialità competente. Un sistema, in altre parole, che andrebbea vantaggio della società in generale, consentendo anche una migliore conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro e, alle donne in particolare, maggiori possibilità di accesso all’occupazione con un conseguente miglioramento della qualità della vita della famiglia. Il volume riporta l’esperienza delloSpazio gioco, organizzato dall’Università di Foggia per ospitare le bambine e i bambini figli dei dipendenti dell’Ateneo durante il periodo estivo,e che, a partire dal 2013, anno della sua istituzione, si è configurato nel tempo come “uno spazio”rivolto sì al servizio della famiglia,maper la tutela dei diritti dell’infanzia. Capitolo dopo capitolo, il testo rende conto di come un servizio educativo, se organizzato a partire da precisi “indicatori di qualità”, possa diventare, per i/le più piccoli/e, luogo di promozione delle intelligenze e della creatività. Non solo. I saggi che ne costituiscono la seconda parte e la documentazione, in particolare, nel restituire gli aspetti educativi e didattici del servizio, evidenziano come lo Spazio Gioco possa essere per tutti: bambini e bambine, ma anche madri e padri, e, non ultimi, educatori ed educatrici, un luogo di apprendimento, di crescita e di socializzazione e, quindi, di investimento per il proprio futuro. Negli ultimi anni, il tema della conciliazione ha rappresentato un obiettivo strategico per l’Unione Europea che si sta sforzando di ridurre non solo il gender gapma anche di favorire più in generale i tempi di conciliazione di vita e di lavoro delle famiglie. Di qui l’importanza di garantire la presenza sul territorio di un sistema integrato di servizi educativi destinati all’infanzia, che possano fungere non soltanto da luoghi di istruzione e di formazione rivolti ai/alle più piccoli/e, ma anche da supporto a una genitorialità competente. Un sistema, in altre parole, che andrebbea vantaggio della società in generale, consentendo anche una migliore conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro e, alle donne in particolare, maggiori possibilità di accesso all’occupazione con un conseguente miglioramento della qualità della vita della famiglia. Il volume riporta l’esperienza delloSpazio gioco, organizzato dall’Università di Foggia per ospitare le bambine e i bambini figli dei dipendenti dell’Ateneo durante il periodo estivo,e che, a partire dal 2013, anno della sua istituzione, si è configurato nel tempo come “uno spazio”rivolto sì al servizio della famiglia,maper la tutela dei diritti dell’infanzia. Capitolo dopo capitolo, il testo rende conto di come un servizio educativo, se organizzato a partire da precisi “indicatori di qualità”, possa diventare, per i/le più piccoli/e, luogo di promozione delle intelligenze e della creatività. Non solo. I saggi che ne costituiscono la seconda parte e la documentazione, in particolare, nel restituire gli aspetti educativi e didattici del servizio, evidenziano come lo Spazio Gioco possa essere per tutti: bambini e bambine, ma anche madri e padri, e, non ultimi, educatori ed educatrici, un luogo di apprendimento, di crescita e di socializzazione e, quindi, di investimento per il proprio futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.