Lo scritto di Immanuel Kant Per la pace perpetua (1795) è un testo in cui si intrecciano teoria politica, fondazione della filosofia pratica e filosofia della storia. Il presente saggio si propone di leggere quest’opera senza trascurare nessuna di queste prospettive, e a questo scopo concentra il suo interesse sulla sezione dello scritto denominata “Sulla garanzia della pace perpetua”. Tenendo sullo sfondo di questa sezione la teoria del giudizio teleologico della Critica del Giudizio (1790), e uno scritto raramente considerato dagli interpreti come Sul fallimento di tutti i tentativi filosofici in teodicea (1791), emerge una lettura di Per la pace perpetua che per la prima volta riporta ad unità una serie di temi apparentemente distanti tra loro alla luce del rinnovamento kantiano della dottrina della teodicea. La «teodicea autentica» che Kant propone nello scritto del 1791 prevede un superamento della impostazione leibniziana, ed è un elemento essenziale per comprendere come una filosofia pratica fondata sulla legge morale possa dar luogo sia al peculiare giusnaturalismo che troverà compiuta trattazione nella Metafisica dei costumi (1797), sia alla visione generale della storia dell’umanità che Kant aveva già illustrato in una serie di scritti precedenti, e che riprende nello scritto del 1795. In base a questo complesso di temi il saggio mostra in che senso la tradizione europea di opere sulla pacificazione universale conosca in Per la pace perpetua una tappa del tutto peculiare, che sottrae quest’idea all’ambito utopistico e la rende una componente essenziale dell’intero sistema della filosofia pratica.
Pace perpetua e teodicea nella filosofia pratica di Kant
CAFAGNA, EMANUELE
2007-01-01
Abstract
Lo scritto di Immanuel Kant Per la pace perpetua (1795) è un testo in cui si intrecciano teoria politica, fondazione della filosofia pratica e filosofia della storia. Il presente saggio si propone di leggere quest’opera senza trascurare nessuna di queste prospettive, e a questo scopo concentra il suo interesse sulla sezione dello scritto denominata “Sulla garanzia della pace perpetua”. Tenendo sullo sfondo di questa sezione la teoria del giudizio teleologico della Critica del Giudizio (1790), e uno scritto raramente considerato dagli interpreti come Sul fallimento di tutti i tentativi filosofici in teodicea (1791), emerge una lettura di Per la pace perpetua che per la prima volta riporta ad unità una serie di temi apparentemente distanti tra loro alla luce del rinnovamento kantiano della dottrina della teodicea. La «teodicea autentica» che Kant propone nello scritto del 1791 prevede un superamento della impostazione leibniziana, ed è un elemento essenziale per comprendere come una filosofia pratica fondata sulla legge morale possa dar luogo sia al peculiare giusnaturalismo che troverà compiuta trattazione nella Metafisica dei costumi (1797), sia alla visione generale della storia dell’umanità che Kant aveva già illustrato in una serie di scritti precedenti, e che riprende nello scritto del 1795. In base a questo complesso di temi il saggio mostra in che senso la tradizione europea di opere sulla pacificazione universale conosca in Per la pace perpetua una tappa del tutto peculiare, che sottrae quest’idea all’ambito utopistico e la rende una componente essenziale dell’intero sistema della filosofia pratica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.