Si tratta di una delle sculture più note del romanico europeo, proveniente dalla cattedrale di Bari ed acquistata nel 1967 per la raccolta di arte medievale della rinnovata Pinacoteca Provinciale barese. Inserito nell’ambito della cosiddetta «officina barese» che fa capo all’anonimo Maestro autore del celebre trono dell’abate Elia nella chiesa di San Nicola, lo straordinario capitello ha visto di conseguenza oscillare la propria datazione in relazione alla complessa storia critica del trono. L’articolato dibattito sulla cronologia deriva dall’alto livello qualitativo e formale dell’opera e dalla capacità dello scultore di padroneggiare diversi registri espressivi, identificati ora nell’ambito wiligelmico e aquitanico, ora nella scultura della Germania romanica di eredità ottoniana o nella microscultura in avorio di matrice anglonormanna.
Kämpferkapitell mit zwei Sklaven und Masken
Luisa Derosa
2022-01-01
Abstract
Si tratta di una delle sculture più note del romanico europeo, proveniente dalla cattedrale di Bari ed acquistata nel 1967 per la raccolta di arte medievale della rinnovata Pinacoteca Provinciale barese. Inserito nell’ambito della cosiddetta «officina barese» che fa capo all’anonimo Maestro autore del celebre trono dell’abate Elia nella chiesa di San Nicola, lo straordinario capitello ha visto di conseguenza oscillare la propria datazione in relazione alla complessa storia critica del trono. L’articolato dibattito sulla cronologia deriva dall’alto livello qualitativo e formale dell’opera e dalla capacità dello scultore di padroneggiare diversi registri espressivi, identificati ora nell’ambito wiligelmico e aquitanico, ora nella scultura della Germania romanica di eredità ottoniana o nella microscultura in avorio di matrice anglonormanna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.