Seguendo la logica della complessità, il volume argomenta alcuni nuclei problematici della produzione moriniana in direzione di una possibile riflessione sulle categorie dell'educazione e della formazione. In tal senso, sono approfondite specifiche direttive della ricerca moreniana senza avere intenzioni "filologiche" ma, piuttosto, ricercando vie di originale elaborazione di alcuni dei suoi numerosi contributi, delle sue originali connessioni pluri-inter-tras disciplinari con e intorno alle quali si sono "addensate" considerazioni arricchite dell’apporto di altri autori, quali Bateson, Dewey, Bruner, Bertin ecc. Un lavoro sempre necessariamente "introduttivo", che si nutre di plurali suggestioni e che, a sua volta, cerca di essere esso stesso suggestivo per un'idea di pedagogia complessa. Tutto ciò accogliendo e preservando quella caratteristica peculiare della pedagogia, in quanto scienza di confine che tiene insieme teoria e prassi, normale e rivoluzionario, locale e globale, singolare e collettivo. Una scienza del margine e, dunque, una scienza permanentemente in crisi, che accetta le sfide della complessità sostenuta dall'entusiasmo dell'utopia, intesa come idea regolativa per un cambiamento sempre possibile.
Pedagogia e complessità. Attraversando Morin
ANNACONTINI, GIUSEPPE
2008-01-01
Abstract
Seguendo la logica della complessità, il volume argomenta alcuni nuclei problematici della produzione moriniana in direzione di una possibile riflessione sulle categorie dell'educazione e della formazione. In tal senso, sono approfondite specifiche direttive della ricerca moreniana senza avere intenzioni "filologiche" ma, piuttosto, ricercando vie di originale elaborazione di alcuni dei suoi numerosi contributi, delle sue originali connessioni pluri-inter-tras disciplinari con e intorno alle quali si sono "addensate" considerazioni arricchite dell’apporto di altri autori, quali Bateson, Dewey, Bruner, Bertin ecc. Un lavoro sempre necessariamente "introduttivo", che si nutre di plurali suggestioni e che, a sua volta, cerca di essere esso stesso suggestivo per un'idea di pedagogia complessa. Tutto ciò accogliendo e preservando quella caratteristica peculiare della pedagogia, in quanto scienza di confine che tiene insieme teoria e prassi, normale e rivoluzionario, locale e globale, singolare e collettivo. Una scienza del margine e, dunque, una scienza permanentemente in crisi, che accetta le sfide della complessità sostenuta dall'entusiasmo dell'utopia, intesa come idea regolativa per un cambiamento sempre possibile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.