Il contributo è dedicato al recupero della memoria di un complesso tra i più significativi del passato medievale della città di Taranto: l’insediamento di San Pietro sul Mar Piccolo con l’annessa chiesa dedicata ai Santi Pietro ed Andrea. Un complesso di cui attualmente si conoscono solo piccoli frammenti di storia, salvato dalla distruzione negli anni Sessanta del Novecento grazie alla meritoria opera di salvaguardia da parte di appassionati ricercatori di storia e di arte. A fronte della scarsità di notizie storiche e documentarie, nell’abside dell’edificio, fortemente restaurato, è presente un interessante ciclo di affreschi dove è raffigurata una monumentale Ascensione. Il tema si ispira all’analogo soggetto presente nel catino absidale della chiesa salentina di Santa Maria delle Cerrate, nei pressi di Squinzano. Per la scelta tematica e le assonanze linguistiche con il colto modello, la chiesa tarantina appartiene al gruppo di chiese monastiche dell’Italia meridionale che presentano cicli di affreschi legati all’ecumene bizantina quali, oltre alle Cerrate, Santa Maria d’Anglona, sul versante lucano e San Demetrio Corone in Calabria Tali opere costituiscono i principali esiti di una cultura figurativa di matrice mediterranea definita da Valentino Pace ‘transperiferia’ bizantina. Gli affreschi della chiesa dei SS. Pietro ed Andrea, discussi qui per la prima volta, costituiscono nel loro complesso una preziosa testimonianza di quel processo osmotico tra culture di origine e segni diversi che contraddistinse la Puglia nel corso del medioevo.
La chiesa dei SS. Pietro e Andrea sul Mar Piccolo: un monumento dimenticato dalla storia.
Luisa Derosa
2021-01-01
Abstract
Il contributo è dedicato al recupero della memoria di un complesso tra i più significativi del passato medievale della città di Taranto: l’insediamento di San Pietro sul Mar Piccolo con l’annessa chiesa dedicata ai Santi Pietro ed Andrea. Un complesso di cui attualmente si conoscono solo piccoli frammenti di storia, salvato dalla distruzione negli anni Sessanta del Novecento grazie alla meritoria opera di salvaguardia da parte di appassionati ricercatori di storia e di arte. A fronte della scarsità di notizie storiche e documentarie, nell’abside dell’edificio, fortemente restaurato, è presente un interessante ciclo di affreschi dove è raffigurata una monumentale Ascensione. Il tema si ispira all’analogo soggetto presente nel catino absidale della chiesa salentina di Santa Maria delle Cerrate, nei pressi di Squinzano. Per la scelta tematica e le assonanze linguistiche con il colto modello, la chiesa tarantina appartiene al gruppo di chiese monastiche dell’Italia meridionale che presentano cicli di affreschi legati all’ecumene bizantina quali, oltre alle Cerrate, Santa Maria d’Anglona, sul versante lucano e San Demetrio Corone in Calabria Tali opere costituiscono i principali esiti di una cultura figurativa di matrice mediterranea definita da Valentino Pace ‘transperiferia’ bizantina. Gli affreschi della chiesa dei SS. Pietro ed Andrea, discussi qui per la prima volta, costituiscono nel loro complesso una preziosa testimonianza di quel processo osmotico tra culture di origine e segni diversi che contraddistinse la Puglia nel corso del medioevo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.