Al centro di questo studio vi è la lunga relazione di amicizia che dalla fine dell’Ottocento agli anni Venti del Novecento ha legato due grandi donne di teatro, la "divina" Eleonora Duse (1858-1924) e la "chanteuse fin de siècle" Yvette Guilbert (1865-1944), entrambe proiettate in una dimensione internazionale che trovò negli Stati Uniti una significativa, seppur diversa, attestazione. Rintracciare le ragioni del loro originario apparentamento e approfondirne le dissimilitudini ha portato da un lato a far emergere il frastagliato, e ancora poco noto, profilo dell’artista francese, dall’altro a restituire nuova consistenza all’effimero scenico di Duse, che solo nel paragone con Guilbert viene a precisarsi significativamente. A partire dal loro carteggio, il saggio affronta questioni centrali della cultura teatrale novecentesca: dalla nuova configurazione del corpo femminile nelle pratiche performative alla pedagogia teatrale, all’identità dell’artista scenico, passando per lo spettacolo, le arti visive e la moda tra Otto e Novecento. In particolare si è voluto far emergere il movimento transnazionale nel quale, agli inizi del secolo scorso, andava elaborandosi l’immagine dell’attrice moderna che, nella consapevolezza di queste due protagoniste, si connotava come "l’attrice del domani".

Essere artista. Eleonora Duse e Yvette Guilbert: storia di un'amicizia

MEI S
2018-01-01

Abstract

Al centro di questo studio vi è la lunga relazione di amicizia che dalla fine dell’Ottocento agli anni Venti del Novecento ha legato due grandi donne di teatro, la "divina" Eleonora Duse (1858-1924) e la "chanteuse fin de siècle" Yvette Guilbert (1865-1944), entrambe proiettate in una dimensione internazionale che trovò negli Stati Uniti una significativa, seppur diversa, attestazione. Rintracciare le ragioni del loro originario apparentamento e approfondirne le dissimilitudini ha portato da un lato a far emergere il frastagliato, e ancora poco noto, profilo dell’artista francese, dall’altro a restituire nuova consistenza all’effimero scenico di Duse, che solo nel paragone con Guilbert viene a precisarsi significativamente. A partire dal loro carteggio, il saggio affronta questioni centrali della cultura teatrale novecentesca: dalla nuova configurazione del corpo femminile nelle pratiche performative alla pedagogia teatrale, all’identità dell’artista scenico, passando per lo spettacolo, le arti visive e la moda tra Otto e Novecento. In particolare si è voluto far emergere il movimento transnazionale nel quale, agli inizi del secolo scorso, andava elaborandosi l’immagine dell’attrice moderna che, nella consapevolezza di queste due protagoniste, si connotava come "l’attrice del domani".
2018
978-88-97276-95-1
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