I risultati delle ricerche che l'articolo anticipa (parte di un progetto editoriale di più ampia portata) hanno uno stretto legame col territorio nel quale dal dicembre 2018 lavoro come professore di Storia dell’arte moderna e contemporanea. Questi fattori (la valorizzazione del territorio in cui ha sede la propria università, gli interessi ad ampio spettro cronologico e tematico) motivano la scelta di omaggiare il festeggiato con uno studio come questo. La pubblicazione dei risultati più rilevanti di esso mi dà l’opportunità di restituire alla Femme au gant noir e al Ritratto di Sarah Bernhardt i titoli appropriati nei cartellini espositivi della Pinacoteca “Giuseppe de Nittis” di Barletta, insieme a una meno casuale esposizione nelle sale del museo, contigua ai pastelli del 1880-1882, ad alcune incisioni e a un paio di libri parte del lascito della vedova dell’artista. Una mostra che presenti tale nuovo allestimento, non enfatica per dimensioni e spesa (i prestiti di opere pittoriche, fotografiche e librarie sarebbero quantitativamente ridotti), sarebbe preziosa per il legame strettissimo col territorio e l’internazionalizzazione di esso. Infine, il patrimonio dei pastelli consentirebbe di ricostruire in parte lo scenario illusivo che assumono le mostre a essi dedicate a Parigi dal 1881.
Due titoli, l’iconografia e un nome: La femme au gant noir e Sarah Bernhardt di Giuseppe De Nittis pastellista
Floriana Conte
2020-01-01
Abstract
I risultati delle ricerche che l'articolo anticipa (parte di un progetto editoriale di più ampia portata) hanno uno stretto legame col territorio nel quale dal dicembre 2018 lavoro come professore di Storia dell’arte moderna e contemporanea. Questi fattori (la valorizzazione del territorio in cui ha sede la propria università, gli interessi ad ampio spettro cronologico e tematico) motivano la scelta di omaggiare il festeggiato con uno studio come questo. La pubblicazione dei risultati più rilevanti di esso mi dà l’opportunità di restituire alla Femme au gant noir e al Ritratto di Sarah Bernhardt i titoli appropriati nei cartellini espositivi della Pinacoteca “Giuseppe de Nittis” di Barletta, insieme a una meno casuale esposizione nelle sale del museo, contigua ai pastelli del 1880-1882, ad alcune incisioni e a un paio di libri parte del lascito della vedova dell’artista. Una mostra che presenti tale nuovo allestimento, non enfatica per dimensioni e spesa (i prestiti di opere pittoriche, fotografiche e librarie sarebbero quantitativamente ridotti), sarebbe preziosa per il legame strettissimo col territorio e l’internazionalizzazione di esso. Infine, il patrimonio dei pastelli consentirebbe di ricostruire in parte lo scenario illusivo che assumono le mostre a essi dedicate a Parigi dal 1881.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.