Il contributo – inserito in una raccolta, multisettoriale e di taglio scientifico-divulgativo, dedicata ad una nuova chiave di lettura dello sviluppo locale – illustra e presenta una recente legge della Regione Puglia che si prefigge di promuovere e valorizzare i prodotti agricoli e agroalimentari «a chilometro zero» (L.R. Puglia 30 aprile 2018, n. 16, “Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometro zero e in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli”). La modernizzazione del sistema agro-alimentare ha favorito, negli ultimi decenni, la crescita e il consolidamento di “filiere lunghe”, modalità di distribuzione dominate da imprese di grandi dimensioni che operano su mercati globali, in cui la necessità di standardizzazione e di flessibilità di approvvigionamento ha portato all’omologazione delle colture produttive agricole e dei gusti e consumi, all’impoverimento della diversità biologica e colturale, nonché al ridimensionamento della possibilità per il cittadino-consumatore di esercitare un effettivo controllo sull’origine e sulle modalità di produzione. In anni recenti, tuttavia, si è assistito al moltiplicarsi di tentativi volti a ricondurre il prodotto agroalimentare al suo luogo di origine e a restituire visibilità e dignità al lavoro dei produttori. Nella gran parte dei casi, queste iniziative hanno assunto configurazioni organizzative riconducibili a un modello di «filiera corta», radicata cioè nel territorio in cui il prodotto è coltivato (quindi legata alle sue risorse naturali, culturali e sociali). La filiera corta offre anche la possibilità di ridurre i costi ambientali connessi al sistema distributivo. In questo contesto si inserisce la legge regionale pugliese.
Puglia Km 0: obiettivi e azioni della recente legge regionale pugliese
Colonna Vincenzo
2020-01-01
Abstract
Il contributo – inserito in una raccolta, multisettoriale e di taglio scientifico-divulgativo, dedicata ad una nuova chiave di lettura dello sviluppo locale – illustra e presenta una recente legge della Regione Puglia che si prefigge di promuovere e valorizzare i prodotti agricoli e agroalimentari «a chilometro zero» (L.R. Puglia 30 aprile 2018, n. 16, “Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometro zero e in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli”). La modernizzazione del sistema agro-alimentare ha favorito, negli ultimi decenni, la crescita e il consolidamento di “filiere lunghe”, modalità di distribuzione dominate da imprese di grandi dimensioni che operano su mercati globali, in cui la necessità di standardizzazione e di flessibilità di approvvigionamento ha portato all’omologazione delle colture produttive agricole e dei gusti e consumi, all’impoverimento della diversità biologica e colturale, nonché al ridimensionamento della possibilità per il cittadino-consumatore di esercitare un effettivo controllo sull’origine e sulle modalità di produzione. In anni recenti, tuttavia, si è assistito al moltiplicarsi di tentativi volti a ricondurre il prodotto agroalimentare al suo luogo di origine e a restituire visibilità e dignità al lavoro dei produttori. Nella gran parte dei casi, queste iniziative hanno assunto configurazioni organizzative riconducibili a un modello di «filiera corta», radicata cioè nel territorio in cui il prodotto è coltivato (quindi legata alle sue risorse naturali, culturali e sociali). La filiera corta offre anche la possibilità di ridurre i costi ambientali connessi al sistema distributivo. In questo contesto si inserisce la legge regionale pugliese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.