‘Rotte Murgiane’ costituisce il primo volume di un più ampio progetto culturale nato nel 2007 da un'idea di Raffaele Licinio e di Franco Cardini e concretizzatasi nella realizzazione di un sito web dal nome ‘Puglia in-difesa’ che negli anni ha raccolto e condiviso numerose informazioni, studi, segnalazioni utili alla salvaguardia di beni culturali considerati 'minori', collaborando con il Fai, l’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi e l’Università degli Studi di Bari. Nel libro è appunto l'area murgiana con le sue grosse realtà urbane e con una miriade di centri minori e di aree extra-urbane, spesso oggetto di ‘disattente’ operazioni di pianificazione territoriale, ad essere al centro dell’indagine. Una realtà ricca di memorie materiali e immateriali, che vanno dal Medioevo al Novecento. Un primo capitolo dedicato ai problemi della conservazione e del restauro ospita il contributi di Michele D’Elia sulle problematiche conservative dell’habitat rupestre, con particolare attenzione alla cripta del Peccato originale di Matera. Si tratta di una inedita lezione tenuta da D’Elia tradotta in testo da Pina Belli d’Elia. Il contributo di Dino Borri ( Risorse, futuri e strategie di ambiente-paesaggio in Alta Murgia) affronta le tematiche relative alla trasformazione del paesaggi alla luce di un lungo dibattito critico, sondando trasformazioni, politiche culturali e strategie economiche. Un secondo capitolo è dedicato all’habitat rupestre della città di Andria con i contributi di Franco Dell’Aquila (Il patrimonio rupestre di Andria), che ricostruisce la facies storica del territorio e le testimonianze sopravvissute; di Rosalinda Romanelli (Alcune note sulla decorazione pittorica della chiesa rupestre di Santa Croce ad Andria. Il culto della Passione) e di Luisa Derosa (Immagini ‘antiche’ e ‘culti moderni’: il caso della Madonna dei Miracoli di Andria) che presentano due casi specifici di decorazioni pittoriche. Il terzo capitolo riguarda vari monumenti dell’area murgiana. Pasquale Cordasco (38 miglia da Castel del Monte) presenta un inedito diario di un viaggiatore dei primi del Novecento che percorre la strada che da Acquaviva conduce al celebre maniero dell’imperatore Federico II; Maurizio Triggiani (Il sito delle Grottelline: dalle Tufare alle discariche) analizza dal punto di vista storico il sito delle Grottelline a Spinazzola soffermandosi sulle politiche di sviluppo di un territorio ricco di storia; Vito Ricci (La chiesa di San Vito di Corato e i rapporti con gli Ordini religioso-militari. Ipotesi e certezze storiche ) si occupa dell’importante edificio a croce contratta sopravvissuto nella città di Corato; Giulia perrino ( Gli affreschi medievali della chiesa matrice di Santa maria Assunta a Binetto) analizza l’inedito ciclo affrescato nell’abside della chiesa matrice di Binetto e il suo significato apocalittico. Sergio Chiaffarata (Murgia sconosciuta: il territorio di Altamura, tra le Guerre Mondiali e la Guerra Fredda) compie una inedita lettura del paesaggio murgiano attraverso i segni lasciati sul territorio nel corso degli eventi bellici del Novecento.

Rotte murgiane

Luisa Derosa
2016-01-01

Abstract

‘Rotte Murgiane’ costituisce il primo volume di un più ampio progetto culturale nato nel 2007 da un'idea di Raffaele Licinio e di Franco Cardini e concretizzatasi nella realizzazione di un sito web dal nome ‘Puglia in-difesa’ che negli anni ha raccolto e condiviso numerose informazioni, studi, segnalazioni utili alla salvaguardia di beni culturali considerati 'minori', collaborando con il Fai, l’Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi e l’Università degli Studi di Bari. Nel libro è appunto l'area murgiana con le sue grosse realtà urbane e con una miriade di centri minori e di aree extra-urbane, spesso oggetto di ‘disattente’ operazioni di pianificazione territoriale, ad essere al centro dell’indagine. Una realtà ricca di memorie materiali e immateriali, che vanno dal Medioevo al Novecento. Un primo capitolo dedicato ai problemi della conservazione e del restauro ospita il contributi di Michele D’Elia sulle problematiche conservative dell’habitat rupestre, con particolare attenzione alla cripta del Peccato originale di Matera. Si tratta di una inedita lezione tenuta da D’Elia tradotta in testo da Pina Belli d’Elia. Il contributo di Dino Borri ( Risorse, futuri e strategie di ambiente-paesaggio in Alta Murgia) affronta le tematiche relative alla trasformazione del paesaggi alla luce di un lungo dibattito critico, sondando trasformazioni, politiche culturali e strategie economiche. Un secondo capitolo è dedicato all’habitat rupestre della città di Andria con i contributi di Franco Dell’Aquila (Il patrimonio rupestre di Andria), che ricostruisce la facies storica del territorio e le testimonianze sopravvissute; di Rosalinda Romanelli (Alcune note sulla decorazione pittorica della chiesa rupestre di Santa Croce ad Andria. Il culto della Passione) e di Luisa Derosa (Immagini ‘antiche’ e ‘culti moderni’: il caso della Madonna dei Miracoli di Andria) che presentano due casi specifici di decorazioni pittoriche. Il terzo capitolo riguarda vari monumenti dell’area murgiana. Pasquale Cordasco (38 miglia da Castel del Monte) presenta un inedito diario di un viaggiatore dei primi del Novecento che percorre la strada che da Acquaviva conduce al celebre maniero dell’imperatore Federico II; Maurizio Triggiani (Il sito delle Grottelline: dalle Tufare alle discariche) analizza dal punto di vista storico il sito delle Grottelline a Spinazzola soffermandosi sulle politiche di sviluppo di un territorio ricco di storia; Vito Ricci (La chiesa di San Vito di Corato e i rapporti con gli Ordini religioso-militari. Ipotesi e certezze storiche ) si occupa dell’importante edificio a croce contratta sopravvissuto nella città di Corato; Giulia perrino ( Gli affreschi medievali della chiesa matrice di Santa maria Assunta a Binetto) analizza l’inedito ciclo affrescato nell’abside della chiesa matrice di Binetto e il suo significato apocalittico. Sergio Chiaffarata (Murgia sconosciuta: il territorio di Altamura, tra le Guerre Mondiali e la Guerra Fredda) compie una inedita lettura del paesaggio murgiano attraverso i segni lasciati sul territorio nel corso degli eventi bellici del Novecento.
2016
978-88-7228-802-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/392012
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