L’interesse per la geografia da parte di d’Ansse de Villoison (1750-1805), lo studioso noto ai filologi soprattutto per la riscoperta del manoscritto Marcianus Graecus 454, contenente il testo dell’Iliade con i segni diacritici impiegati dai critici alessandrini e copiosi scoli, è legato alla preparazione per il viaggio in Oriente (1784-1787) oltre che alla vivace curiosità intellettuale per tutto quello che riguardava il mondo e la lingua greca. Nel lascito villoisoniano, oggi per massima parte alla Bibliothèque Nationale de France, si ritrovano difatti relazioni di viaggio e descrizioni di località (in particolare il monte Athos), così come lettere di precedenti viaggiatori, che Villoison trascrisse per prepararsi alla mission in Oriente. Durante i mesi passati in Grecia, a Costantinopoli e nelle isole dell’Archipel, secondo la denominazione dell’epoca, Villoison aveva preso appunti, anche sul proprio esemplare della Relation d’un voyage du Levant fait par ordre du Roy di Tournefort: i tre volumi contengono numerose annotazioni sui margini, sulle pagine bianche e altri spazi atti a ricevere la scrittura (ma talora le note corrono sulla stampa). Al ritorno dal viaggio lo studioso aveva concepito il progetto di un’opera di grande respiro sulla Grecia antica comparata alla Grecia moderna, che purtroppo non portò a termine anche per le traversie dovute alla Rivoluzione. Per quest’opera e per almeno dieci anni, Villoison aveva letto, riletto, e preso appunti su tutto quanto sarebbe potuto rientrare nel piano, anche relativamente alla geografia della Grecia continentale e delle isole. In particolare, fa parte di questo materiale (ancora non perfettamente catalogato) quanto si ritrova nel ms. Supplément grec 939 ai ff. 132-204v (1-84 seguendo la paginazione d’autore). Si tratta di una lunga sezione di note sulla Tessaglia, interrotta talora (p. es. ai ff. 168; 176-177v e ai ff. 180-191r) da estratti tradotti dalla Geographia neoterike di Demetrios Daniel Philippides (1755-1832), opera che Villoison ben conosceva, relativi alla sezione dedicata al monte Pelio.

Villoison traduttore di Philippides e note inedite di geografia

Montecalvo
2020-01-01

Abstract

L’interesse per la geografia da parte di d’Ansse de Villoison (1750-1805), lo studioso noto ai filologi soprattutto per la riscoperta del manoscritto Marcianus Graecus 454, contenente il testo dell’Iliade con i segni diacritici impiegati dai critici alessandrini e copiosi scoli, è legato alla preparazione per il viaggio in Oriente (1784-1787) oltre che alla vivace curiosità intellettuale per tutto quello che riguardava il mondo e la lingua greca. Nel lascito villoisoniano, oggi per massima parte alla Bibliothèque Nationale de France, si ritrovano difatti relazioni di viaggio e descrizioni di località (in particolare il monte Athos), così come lettere di precedenti viaggiatori, che Villoison trascrisse per prepararsi alla mission in Oriente. Durante i mesi passati in Grecia, a Costantinopoli e nelle isole dell’Archipel, secondo la denominazione dell’epoca, Villoison aveva preso appunti, anche sul proprio esemplare della Relation d’un voyage du Levant fait par ordre du Roy di Tournefort: i tre volumi contengono numerose annotazioni sui margini, sulle pagine bianche e altri spazi atti a ricevere la scrittura (ma talora le note corrono sulla stampa). Al ritorno dal viaggio lo studioso aveva concepito il progetto di un’opera di grande respiro sulla Grecia antica comparata alla Grecia moderna, che purtroppo non portò a termine anche per le traversie dovute alla Rivoluzione. Per quest’opera e per almeno dieci anni, Villoison aveva letto, riletto, e preso appunti su tutto quanto sarebbe potuto rientrare nel piano, anche relativamente alla geografia della Grecia continentale e delle isole. In particolare, fa parte di questo materiale (ancora non perfettamente catalogato) quanto si ritrova nel ms. Supplément grec 939 ai ff. 132-204v (1-84 seguendo la paginazione d’autore). Si tratta di una lunga sezione di note sulla Tessaglia, interrotta talora (p. es. ai ff. 168; 176-177v e ai ff. 180-191r) da estratti tradotti dalla Geographia neoterike di Demetrios Daniel Philippides (1755-1832), opera che Villoison ben conosceva, relativi alla sezione dedicata al monte Pelio.
2020
978-88-6760-714-3
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