La questione del rapporto tra linguaggio e potere e tra linguaggio e violenza è centrale nell’opera di Jelinek, in cui si evidenzia la funzione performativa del linguaggio che diventa motivo di esibizione e riflessione. I suoi drammi rivelano il gioco, le forme del potere, anche linguistico, all’interno degli attuali discorsi politici, sociali, economici, culturali condotti e prodotti dai media. Una delle sue ultime opere teatrali, "Unseres", mostra come il potere diffonda, attraverso i media e mettendoli in bocca ai cittadini, offese razziste, insulti, ingiurie che feriscono le minoranze e gli esclusi, quelli che la filosofa statunitense Judith Butler chiama excitable speech, parole dell’odio che provocano e che richiedono una reazione. Se i media usano il linguaggio per manipolare il linguaggio stesso, offrendolo ai fruitori preformato, prodotto artificialmente, Jelinek critica e ‘riproduce’ proprio questa artificialità esponendola alla lettura e alla riflessione sullo spazio del ‘nostro’.
Linguaggi del potere e violenza mediale nel teatro di Elfriede Jelinek. “Unseres” (E' nostro)
L. Perrone Capano
2020-01-01
Abstract
La questione del rapporto tra linguaggio e potere e tra linguaggio e violenza è centrale nell’opera di Jelinek, in cui si evidenzia la funzione performativa del linguaggio che diventa motivo di esibizione e riflessione. I suoi drammi rivelano il gioco, le forme del potere, anche linguistico, all’interno degli attuali discorsi politici, sociali, economici, culturali condotti e prodotti dai media. Una delle sue ultime opere teatrali, "Unseres", mostra come il potere diffonda, attraverso i media e mettendoli in bocca ai cittadini, offese razziste, insulti, ingiurie che feriscono le minoranze e gli esclusi, quelli che la filosofa statunitense Judith Butler chiama excitable speech, parole dell’odio che provocano e che richiedono una reazione. Se i media usano il linguaggio per manipolare il linguaggio stesso, offrendolo ai fruitori preformato, prodotto artificialmente, Jelinek critica e ‘riproduce’ proprio questa artificialità esponendola alla lettura e alla riflessione sullo spazio del ‘nostro’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.