Il progressivo avvicinamento dell’arbitrato rituale alla giurisdizione pubblica impone di domandarsi se e in quale misura i principi del giusto processo, accolti dalla Carta costituzionale fondendo la tradizione culturale italiana con le migliori esperienze ma-turate in ambito internazionale, siano in grado di definire un nucleo essenziale e in-violabile di regole cui il processo arbitrale deve uniformarsi affinché, come stabilisce l’art. 824-bis c.p.c., il lodo sia degno di produrre, dal dì dell’ultima sottoscrizione, degli effetti della sentenza dell’autorità giudiziaria. L’applicazione in arbitrato dei principi del giusto processo, tuttavia, deve tener conto del fatto che la regolamenta-zione del procedimento arbitrale, a differenza di quella del processo statale, è affida-ta in prima battuta all’autonomia negoziale delle parti, sicché il rispetto delle garan-zie fondamentali del contraddittorio, della parità delle parti, della terzietà e dell’imparzialità del giudice, oltre che della ragionevole durata del processo, va cor-rettamente collocato nella cornice del principio generale di buona fede, che guida il comportamento delle parti nella conclusione e nell’esecuzione del contratto.
Il giusto processo arbitrale
Impagnatiello Gianpaolo
2019-01-01
Abstract
Il progressivo avvicinamento dell’arbitrato rituale alla giurisdizione pubblica impone di domandarsi se e in quale misura i principi del giusto processo, accolti dalla Carta costituzionale fondendo la tradizione culturale italiana con le migliori esperienze ma-turate in ambito internazionale, siano in grado di definire un nucleo essenziale e in-violabile di regole cui il processo arbitrale deve uniformarsi affinché, come stabilisce l’art. 824-bis c.p.c., il lodo sia degno di produrre, dal dì dell’ultima sottoscrizione, degli effetti della sentenza dell’autorità giudiziaria. L’applicazione in arbitrato dei principi del giusto processo, tuttavia, deve tener conto del fatto che la regolamenta-zione del procedimento arbitrale, a differenza di quella del processo statale, è affida-ta in prima battuta all’autonomia negoziale delle parti, sicché il rispetto delle garan-zie fondamentali del contraddittorio, della parità delle parti, della terzietà e dell’imparzialità del giudice, oltre che della ragionevole durata del processo, va cor-rettamente collocato nella cornice del principio generale di buona fede, che guida il comportamento delle parti nella conclusione e nell’esecuzione del contratto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.