I discorsi dell’opera lucana evidenziano come la primitiva predicazione cristiana facesse ampio ricorso ai procedimenti e alle tecniche esegetiche codificate nei testi rabbinici e in uso nella retorica ellenistica. Pur facendo ricorso alle tecniche dell’esegesi rabbinica, i discorsi degli Atti evidenziano con chiarezza che ciò che dà significato nuovo e inedito ai vari brani della Scrittura addotti come testimonianza nelle omelie cristiane è l’evento escatologico della resurrezione di Gesù (Act 2,24. 38-39; 13,33. 38). Ragion per cui l’espressione λόγος παρακλήσεως e il verbo παρεκάλει (Act 2,40), vanno intesi non come un generico incoraggiamento, ma come annuncio della salvezza messianica fondata nelle Scritture di Israele che hanno preparato quanto si è compiuto nella vita e nelle opere di quel Gesù resuscitato dai morti per sedere alla destra di Dio.
Il παρακαλεῖν nei discorsi degli Atti degli Apostoli, tra esegesi midrashica e retorica ellenistica
Renzo Infante
2019-01-01
Abstract
I discorsi dell’opera lucana evidenziano come la primitiva predicazione cristiana facesse ampio ricorso ai procedimenti e alle tecniche esegetiche codificate nei testi rabbinici e in uso nella retorica ellenistica. Pur facendo ricorso alle tecniche dell’esegesi rabbinica, i discorsi degli Atti evidenziano con chiarezza che ciò che dà significato nuovo e inedito ai vari brani della Scrittura addotti come testimonianza nelle omelie cristiane è l’evento escatologico della resurrezione di Gesù (Act 2,24. 38-39; 13,33. 38). Ragion per cui l’espressione λόγος παρακλήσεως e il verbo παρεκάλει (Act 2,40), vanno intesi non come un generico incoraggiamento, ma come annuncio della salvezza messianica fondata nelle Scritture di Israele che hanno preparato quanto si è compiuto nella vita e nelle opere di quel Gesù resuscitato dai morti per sedere alla destra di Dio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.