Il saggio ricostruisce la carriera e militanza politica di Anna Matera negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale. In particolare, il saggio analizza gli elementi fondanti la costruzione del nuovo modello democratico in un ottica di genere discutendo il ruolo delle donne in politica e l'emancipazione simbolica, riservata ad un piccolo manipolo di donne che avevano dato un significativo contributo alla resistenza, essendo cresciute in un ambiente familiare politicamente sensibile. In questo contesto la figura di Anna Matera, donna meridionale che partecipò dei canoni cui il senso comune votava l’essere donna (moglie, madre e insegnante) ma che al contempo seppe mescolare innovazione e tradizione giacchè, pur non vantando un passato di militanza armata né un passato di opposizione al regime, maturò, in virtù di una disposizione tutta personale, la passione per la politica nella quale si impegnò rimanendovi per circa quarant’anni. In questo modo offrì consistenza ad un modello femminile diverso, un modello nuovo di donna che proprio in quegli anni incominciò a definire i suoi contorni, cercando con successo uno spazio proprio, nell’agorà politico nazionale, ponendo in discussione la convinzione, largamente condivisa, che vi sia una differenza fra la durata della carriera politica maschile e quella femminile che sfavorisce le donne.
Ricostruire al femminile. La militanza di Anna Matera
Patrizia Resta
2019-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce la carriera e militanza politica di Anna Matera negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale. In particolare, il saggio analizza gli elementi fondanti la costruzione del nuovo modello democratico in un ottica di genere discutendo il ruolo delle donne in politica e l'emancipazione simbolica, riservata ad un piccolo manipolo di donne che avevano dato un significativo contributo alla resistenza, essendo cresciute in un ambiente familiare politicamente sensibile. In questo contesto la figura di Anna Matera, donna meridionale che partecipò dei canoni cui il senso comune votava l’essere donna (moglie, madre e insegnante) ma che al contempo seppe mescolare innovazione e tradizione giacchè, pur non vantando un passato di militanza armata né un passato di opposizione al regime, maturò, in virtù di una disposizione tutta personale, la passione per la politica nella quale si impegnò rimanendovi per circa quarant’anni. In questo modo offrì consistenza ad un modello femminile diverso, un modello nuovo di donna che proprio in quegli anni incominciò a definire i suoi contorni, cercando con successo uno spazio proprio, nell’agorà politico nazionale, ponendo in discussione la convinzione, largamente condivisa, che vi sia una differenza fra la durata della carriera politica maschile e quella femminile che sfavorisce le donne.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.