Nel corso della storia le società pure - i frutti puri - sono impazzite e sono tramontate, mentre le società "babeliche", aperte alla convivenza delle differenze culturali e linguistiche, sono sopravvissute e si sono evolute. La pace - il dialogo, lo scambio fra di loro - non ha prodotto solo parole o retoriche ma strutture portanti dell'evoluzione e della civiltà che è cresciuta quando, come un bricoleur, ha messo a frutto, in un ordine non gerarchico, i frammenti sociali, politici, economici, ideali, delle diverse società o comunità. È una dinamica ben chiara all'UNESCO, l'istituzione mondiale a cui guardano i saggi di questo libro scritti da alcuni studenti del corso di Didattica delle culture o da studiosi che fanno capo al Centro della Complessità dell'Università di Foggia. L'UNESCO è un'organizzazione con un progetto educativo straordinario, un progetto politico che ha come scopo quello di migliorale la situazione politica mondiale, di dare una nuova forma al mondo, eliminando la guerra e il razzismo, ma "nella mente delle persone", attraverso la diffusione dell'arte, l'educazione, la cultura e la scienza. In questo senso la cultura diventa uno strumento per l'esercizio di un potere alternativo, un potere buono che è un mezzo per ottenere la pace mondiale e una "cittadinanza mondiale. Tale cittadinanza non si ottiene però solo con il rispetto dei diritti umani e con l'applicazione non formale della giustizia economica e sociale, così come previsto dalla Risoluzione fondativa dell'ONU, ma anche con una meta-cultura che comprenda in forma non gerarchica la pluralità dei popoli

L'UNESCO o Dell'uso educativo della memoria

Marchetti, Laura;Strazzeri, Irene;Saracino, Vito;
2018-01-01

Abstract

Nel corso della storia le società pure - i frutti puri - sono impazzite e sono tramontate, mentre le società "babeliche", aperte alla convivenza delle differenze culturali e linguistiche, sono sopravvissute e si sono evolute. La pace - il dialogo, lo scambio fra di loro - non ha prodotto solo parole o retoriche ma strutture portanti dell'evoluzione e della civiltà che è cresciuta quando, come un bricoleur, ha messo a frutto, in un ordine non gerarchico, i frammenti sociali, politici, economici, ideali, delle diverse società o comunità. È una dinamica ben chiara all'UNESCO, l'istituzione mondiale a cui guardano i saggi di questo libro scritti da alcuni studenti del corso di Didattica delle culture o da studiosi che fanno capo al Centro della Complessità dell'Università di Foggia. L'UNESCO è un'organizzazione con un progetto educativo straordinario, un progetto politico che ha come scopo quello di migliorale la situazione politica mondiale, di dare una nuova forma al mondo, eliminando la guerra e il razzismo, ma "nella mente delle persone", attraverso la diffusione dell'arte, l'educazione, la cultura e la scienza. In questo senso la cultura diventa uno strumento per l'esercizio di un potere alternativo, un potere buono che è un mezzo per ottenere la pace mondiale e una "cittadinanza mondiale. Tale cittadinanza non si ottiene però solo con il rispetto dei diritti umani e con l'applicazione non formale della giustizia economica e sociale, così come previsto dalla Risoluzione fondativa dell'ONU, ma anche con una meta-cultura che comprenda in forma non gerarchica la pluralità dei popoli
2018
9788893760614
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