1. Il ne bis idem nella tendenziale unificazione del diritto “punitivo”? – 2. La circolarità delle fonti e delle Corti in ambito europeo. – 3. Gli “Engels criteria” e il ne bis in idem “eterogeneo” quale frontiera del diritto soggettivo. – 4. Il problema dell’inquadramento dell’idem e i capisaldi giurisprudenziali dei casi Zolotukhin e Van Esbroek. – 5. Il bis in idem “omogeneo”: la Corte costituzionale nel caso Eternit “ammoderna” parzialmente l’interpretazione dell’art. 649 c.p.p. – 6. Il bis in idem “eterogeneo” prende forma nell’ordinamento italiano nel market abuse: dai fasti del caso Grande Stevens... – 7. … alle successive ceneri dei casi analoghi. – 8. Il problema della legislazione tributaria e previdenziale: Strasburgo, Lussemburgo e Roma a tutela del favor fisci. – 9. Sul fronte delle misure di prevenzione le rassicurazioni e la preoccupante chiarezza di Strasburgo. – 10. Le sanzioni disciplinari: dal primo caso italiano di disapplicazione dell’art. 649 c.p.p. alla “tirata di redini” della Corte di Cassazione in applicazione della “dottrina A. e B.”. – 11. L’applicazione della “dottrina A. e B.” nel concorso di sanzione penale e sanzione amministrativa “regionale”. – 12. La Corte di Lussemburgo: il concetto di “decisione preclusiva” e la “diretta applicabilità” dell’art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (CDFUE). – 13. La riserva di esecuzione quale eccezione al ne bis in idem e le connessioni tra l’art. 50 CDFUE e l’art. 54 della Convenzione intergovernativa di applicazione dell’accordo di Schengen (CAAS).
Metamorfosi del ne bis in idem: da “certezza del diritto” a “divieto di doppio processo” a “possibilità di procedimenti integrati”
PROCACCINO, A.
2018-01-01
Abstract
1. Il ne bis idem nella tendenziale unificazione del diritto “punitivo”? – 2. La circolarità delle fonti e delle Corti in ambito europeo. – 3. Gli “Engels criteria” e il ne bis in idem “eterogeneo” quale frontiera del diritto soggettivo. – 4. Il problema dell’inquadramento dell’idem e i capisaldi giurisprudenziali dei casi Zolotukhin e Van Esbroek. – 5. Il bis in idem “omogeneo”: la Corte costituzionale nel caso Eternit “ammoderna” parzialmente l’interpretazione dell’art. 649 c.p.p. – 6. Il bis in idem “eterogeneo” prende forma nell’ordinamento italiano nel market abuse: dai fasti del caso Grande Stevens... – 7. … alle successive ceneri dei casi analoghi. – 8. Il problema della legislazione tributaria e previdenziale: Strasburgo, Lussemburgo e Roma a tutela del favor fisci. – 9. Sul fronte delle misure di prevenzione le rassicurazioni e la preoccupante chiarezza di Strasburgo. – 10. Le sanzioni disciplinari: dal primo caso italiano di disapplicazione dell’art. 649 c.p.p. alla “tirata di redini” della Corte di Cassazione in applicazione della “dottrina A. e B.”. – 11. L’applicazione della “dottrina A. e B.” nel concorso di sanzione penale e sanzione amministrativa “regionale”. – 12. La Corte di Lussemburgo: il concetto di “decisione preclusiva” e la “diretta applicabilità” dell’art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (CDFUE). – 13. La riserva di esecuzione quale eccezione al ne bis in idem e le connessioni tra l’art. 50 CDFUE e l’art. 54 della Convenzione intergovernativa di applicazione dell’accordo di Schengen (CAAS).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.