Il Mediterraneo, da sempre crocevia di popoli e luogo di scambi culturali, è il filo conduttore che lega i saggi presentati, nei quali si fa spazio a saperi disciplinari differenti. Comune denominatore è il recupero della memoria e la valorizzazione di esperienze che assumono un ruolo rilevante ai fini di una ricostruzione della storia dell’educazione in area mediterranea. In tale ricostruzione, che parte dall’antichità per arrivare ai nostri giorni, appare centrale la volontà di fare spazio alla nuova veste della ricerca storica, che negli ultimi sessant’anni è andata progressivamente soppiantando il “fare storia ufficiale” — fortemente intriso di un carattere ideologico e persuasivo — per fare posto al recupero di oggetti di studio silenti, che meritavano, appunto, di essere illuminati. In quest’ottica, e nel tentativo di recuperare le storie locali dell’area mediterranea, si sono approfonditi alcuni soggetti “ai margini” della storia dell’educazione, come le donne e gli anziani, utilizzando nuove fonti storiografiche e archivi cosiddetti “minori”: storie orali, racconti autobiografici, attrezzi di lavoro e arredi, con particolare riferimento a quelli scolastici. Contributi di Gabriella Armenise, Vittoria Bosna, Antonella Cagnolati, Giovanni U. Cavallera, Hervé A. Cavallera, Daniela De Leo, Barbara De Serio, Pablo Álvarez Domínguez, Franca Pinto Minerva.

Ricostruire la memoria, illuminare i silenzi. Esperienze a confronto per la storia dell'educazione nell'area mediterranea

Cagnolati A.
;
De Serio B.
2019-01-01

Abstract

Il Mediterraneo, da sempre crocevia di popoli e luogo di scambi culturali, è il filo conduttore che lega i saggi presentati, nei quali si fa spazio a saperi disciplinari differenti. Comune denominatore è il recupero della memoria e la valorizzazione di esperienze che assumono un ruolo rilevante ai fini di una ricostruzione della storia dell’educazione in area mediterranea. In tale ricostruzione, che parte dall’antichità per arrivare ai nostri giorni, appare centrale la volontà di fare spazio alla nuova veste della ricerca storica, che negli ultimi sessant’anni è andata progressivamente soppiantando il “fare storia ufficiale” — fortemente intriso di un carattere ideologico e persuasivo — per fare posto al recupero di oggetti di studio silenti, che meritavano, appunto, di essere illuminati. In quest’ottica, e nel tentativo di recuperare le storie locali dell’area mediterranea, si sono approfonditi alcuni soggetti “ai margini” della storia dell’educazione, come le donne e gli anziani, utilizzando nuove fonti storiografiche e archivi cosiddetti “minori”: storie orali, racconti autobiografici, attrezzi di lavoro e arredi, con particolare riferimento a quelli scolastici. Contributi di Gabriella Armenise, Vittoria Bosna, Antonella Cagnolati, Giovanni U. Cavallera, Hervé A. Cavallera, Daniela De Leo, Barbara De Serio, Pablo Álvarez Domínguez, Franca Pinto Minerva.
2019
978-88-255-2150-4
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