Questo saggio fa parte di un lavoro di ricerca sull’immaginario collettivo creato dalla rappresentazione mediatica degli studenti italiani durante il ’68, nella convinzione che tale evento storico abbia svolto un ruolo fondamentale sia nella costruzione della specifica icona dello studente ribelle, sia nella demonizzazione dei giovani, da allora in poi guardati con sospetto per lo meno da una parte della società italiana ancora conformista e rigidamente moralista, oppure scrutati con interesse dai «persuasori occulti» per i consumi (per esempio attraverso la diffusione di riti e miti che arrivavano dagli Stati Uniti) e per la diffusione della cultura pop, marcata da una forte egemonia anglosassone (le tendenze, la musica, l’abbigliamento, le droghe).Dunque, più che un’analisi sulle problematiche politiche e ideologiche, l’interesse della ricerca verte sul rapporto tra studenti intesi come nuovo soggetto sociale che appare repentinamente sulla scena italiana, e ciò che definirei lo storytelling messo in atto dai mezzi di comunicazione di massa del tempo, la carta stampata, ancora largamente influenzata da una morale piccolo-borghese, che non si sforza di intendere le reali motivazioni delle proteste e che si accanisce contro i giovani adottando un linguaggio sempre più crudo e violento nell’intento di screditarli.

Gioventù bruciata? La demonizzazione dei giovani nella stampa italiana durante il '68

Antonella Cagnolati
2018-01-01

Abstract

Questo saggio fa parte di un lavoro di ricerca sull’immaginario collettivo creato dalla rappresentazione mediatica degli studenti italiani durante il ’68, nella convinzione che tale evento storico abbia svolto un ruolo fondamentale sia nella costruzione della specifica icona dello studente ribelle, sia nella demonizzazione dei giovani, da allora in poi guardati con sospetto per lo meno da una parte della società italiana ancora conformista e rigidamente moralista, oppure scrutati con interesse dai «persuasori occulti» per i consumi (per esempio attraverso la diffusione di riti e miti che arrivavano dagli Stati Uniti) e per la diffusione della cultura pop, marcata da una forte egemonia anglosassone (le tendenze, la musica, l’abbigliamento, le droghe).Dunque, più che un’analisi sulle problematiche politiche e ideologiche, l’interesse della ricerca verte sul rapporto tra studenti intesi come nuovo soggetto sociale che appare repentinamente sulla scena italiana, e ciò che definirei lo storytelling messo in atto dai mezzi di comunicazione di massa del tempo, la carta stampata, ancora largamente influenzata da una morale piccolo-borghese, che non si sforza di intendere le reali motivazioni delle proteste e che si accanisce contro i giovani adottando un linguaggio sempre più crudo e violento nell’intento di screditarli.
2018
978-84-948270-3-7
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