La maestrina entra in redazione. La presenza delle donne nella stampa pedagogica dell'Italia postunitaria.

L’Italia divenne una nazione unita nel 1861. I problemi affrontati dalla nuova nazione erano numerosi. In particolare, la modernizzazione del paese richiedeva una dura lotta contro l’analfabetismo e l’ignoranza. Molte scuole vennero costruite e un significativo reclutamento di insegnanti ebbe luogo, sebbene gli educatori avessero un curriculum limitato e poche conoscenze nel campo dell’insegnamento. Per superare queste carenze, riviste esplicitamente dedicate alla formazione vennero create per le donne che, a vari livelli, lavoravano nelle scuole. A causa della loro natura pionieristica, esamineremo brevemente qui due riviste: “La Donna” e “L’educatrice italiana”, gestite e scritte dalle donne che lavoravano a vario titolo nel settore dell’istruzione. Entrambe le riviste hanno affrontato problemi salariali e fornito strumenti come relazioni, recensioni di libri e materiale didattico, evidenziando la nuova immagine delle donne che lavorano fuori casa ed esaltando il concetto di lavoro intellettuale come primo passo verso la loro emancipazione.