While referring to the traditional genre of the scholastic commentary to the Pater noster, the Esposizione elaborated by the Marquis of Nardò Belisario Acquaviva, man of arms and scholar, is characterized by certain positions that intend to promote his personal image of cultured man and the central function of the nobility, and in particular of the southern noble c1ass, within the contemporary socio-political context, in the aftermath of the traumatic institution of the Spanish Viceroy in Southern Italy. There are many suggestions, from the delineation of a strategic network of relations with Pope Leo X to the manifestation of the familiarity with the auctores. The singularity of writing is not so much in the novelty of the construction of the exegetical apparatus, but rather in the figure of its author: not a religious, like Savonarola, or a scholar, such as Francesco Pico della Mirandola, but a valiant warrior, scion of one of the most prestigious families of the Kingdom and related, having married Sveva Sanseverino, with the noble family of Aquino, who had given birth to St. Thomas

Pur afferendo al tradizionale genere del commento di tipo scolastico al Pater noster, l'Esposizione elaborata dal marchese di Nardò Belisario Acquaviva, uomo d'arme e letterato, si caratterizza per talune posizioni che intendono promuovere la propria personale immagine di uomo colto e la centrale funzione del nobile, e in particolare del ceto nobiliare meridionale, all'interno del contesto sociopolitico contemporaneo, all'indomani della traumatica istituzione del Viceregno spagnolo nel Mezzogiorno d'Italia. Molteplici le suggestioni, dalla delineazione di una strategica rete di rapporti con il pontefice Leone X alla manifesta esibizione della familiarità con gli auctores. La singolarità della scrittura non risiede tanto nella novità di costruzione dell'apparato esegetico, quanto piuttosto nella figura del suo autore: non un religioso, come Savonarola, o un letterato, quale Francesco Pico della Mirandola, ma un valoroso guerriero, rampollo di una delle più note e prestigiose casate del Regno e imparentatosi, avendo sposato Sveva Sanseverino, con la nobile famiglia d'Aquino, che aveva dato i natali a san Tommaso

Etica nobiliare e religione: l' "Esposizione del Pater noster" di Belisario Acquaviva

domenico defilippis
2018-01-01

Abstract

While referring to the traditional genre of the scholastic commentary to the Pater noster, the Esposizione elaborated by the Marquis of Nardò Belisario Acquaviva, man of arms and scholar, is characterized by certain positions that intend to promote his personal image of cultured man and the central function of the nobility, and in particular of the southern noble c1ass, within the contemporary socio-political context, in the aftermath of the traumatic institution of the Spanish Viceroy in Southern Italy. There are many suggestions, from the delineation of a strategic network of relations with Pope Leo X to the manifestation of the familiarity with the auctores. The singularity of writing is not so much in the novelty of the construction of the exegetical apparatus, but rather in the figure of its author: not a religious, like Savonarola, or a scholar, such as Francesco Pico della Mirandola, but a valiant warrior, scion of one of the most prestigious families of the Kingdom and related, having married Sveva Sanseverino, with the noble family of Aquino, who had given birth to St. Thomas
2018
9788893550567
Pur afferendo al tradizionale genere del commento di tipo scolastico al Pater noster, l'Esposizione elaborata dal marchese di Nardò Belisario Acquaviva, uomo d'arme e letterato, si caratterizza per talune posizioni che intendono promuovere la propria personale immagine di uomo colto e la centrale funzione del nobile, e in particolare del ceto nobiliare meridionale, all'interno del contesto sociopolitico contemporaneo, all'indomani della traumatica istituzione del Viceregno spagnolo nel Mezzogiorno d'Italia. Molteplici le suggestioni, dalla delineazione di una strategica rete di rapporti con il pontefice Leone X alla manifesta esibizione della familiarità con gli auctores. La singolarità della scrittura non risiede tanto nella novità di costruzione dell'apparato esegetico, quanto piuttosto nella figura del suo autore: non un religioso, come Savonarola, o un letterato, quale Francesco Pico della Mirandola, ma un valoroso guerriero, rampollo di una delle più note e prestigiose casate del Regno e imparentatosi, avendo sposato Sveva Sanseverino, con la nobile famiglia d'Aquino, che aveva dato i natali a san Tommaso
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