Il XIV ed ultimo libro del "De triumphis Christi apud Italiam", terza ed ultima sezione del celebre poema agiografico "De triumphis Christi" di Flodoardo di Reims (893/894-966), si apre con un capitolo che riguarda san Michele Arcangelo. Nei settantasette esametri che lo compongono, il poeta francese condensa gli elementi più significativi della leggenda micaelica di matrice garganica, seguendo l’ordine in cui essa viene narrata nel cosiddetto "Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano": l’anonima operetta agiografica che, narrando soprattutto le manifestazioni dell’Arcangelo sul promontorio dauno, rappresenta la legenda di fondazione del più antico dei luoghi alti dell’Occidente europeo a lui dedicati. In questo volume si propone una nuova edizione critica e un commento di carattere filologico e storico-letterario del carme flodoardiano: un poemetto che, per quanto non rivesta la medesima importanza storica della memoria agiografica in prosa, rappresenta, per l’autorevolezza del suo autore, per l’importanza dell’opera in cui è inserito, per la qualità della scrittura, una testimonianza non trascurabile della fama acquisita nel corso del tempo dal culto micaelico di matrice garganica.
Il carme su San Michele Arcangelo di Flodoardo di Reims. Introduzione, testo critico e commento
SIVO, Francesca
2018-01-01
Abstract
Il XIV ed ultimo libro del "De triumphis Christi apud Italiam", terza ed ultima sezione del celebre poema agiografico "De triumphis Christi" di Flodoardo di Reims (893/894-966), si apre con un capitolo che riguarda san Michele Arcangelo. Nei settantasette esametri che lo compongono, il poeta francese condensa gli elementi più significativi della leggenda micaelica di matrice garganica, seguendo l’ordine in cui essa viene narrata nel cosiddetto "Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano": l’anonima operetta agiografica che, narrando soprattutto le manifestazioni dell’Arcangelo sul promontorio dauno, rappresenta la legenda di fondazione del più antico dei luoghi alti dell’Occidente europeo a lui dedicati. In questo volume si propone una nuova edizione critica e un commento di carattere filologico e storico-letterario del carme flodoardiano: un poemetto che, per quanto non rivesta la medesima importanza storica della memoria agiografica in prosa, rappresenta, per l’autorevolezza del suo autore, per l’importanza dell’opera in cui è inserito, per la qualità della scrittura, una testimonianza non trascurabile della fama acquisita nel corso del tempo dal culto micaelico di matrice garganica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.