Diverse norme del codice civile fissano per alcuni contratti tipicamente gratuiti o per la variante gratuita di contratti oggi essenzialmente onerosi - ma storicamente gratuiti – come il mandato ed il deposito la regola in virtù della quale l’inadempimento o l’inesatto adempimento della parte obbligata ad effettuare una certa prestazione è valutato con minor rigore; sposata l’opzione interpretativa che il regime di minor rigore attenga alla valutazione della diligenza e della perizia adoperate nell’esecuzione della prestazione piuttosto che al quantum del risarcimento, l’indagine si propone di verificare se tale regime possa estendersi, in quanto espressione di un principio di portata più generale, a tutte le fattispecie, anche atipiche, di contratti gratuiti aventi ad oggetto prestazioni di fare. Il risultato è orientato in senso positivo, alla condizione, però, che il contenuto della prestazione esuli dall’oggetto dell’attività professionale del soggetto agente e che essa sia eseguita a titolo puramente disinteressato, con ciò escludendosi da tale particolare regime di favore tanto le ipotesi di contratti gratuiti atipici diretti alla realizzazione di un interesse economico di colui che effettua (o si obbliga ad effettuare) una certa prestazione quanto le prestazioni gratuite inserite, in virtù di un collegamento negoziale, ovvero perché accessorie e strumentali ad un contratto oneroso, in una più complessa operazione economica di stampo sostanzialmente oneroso. Il parametro cui ancorare il giudizio è quello della diligenza quam in suis, la diligenza cioè che il depositario o il mandatario adopera abitualmente nella cura dei propri affari, il quale, come è noto, costituiva principio informatore della responsabilità del depositario nell’abrogato codice e che, limitatamente alle ipotesi gratuite, sembra possa essere assunto ancora oggi a metro di giudizio dell’esattezza dell’adempimento.
Prestazioni gratuite di fare e responsabilità attenuata
Massimo Gazzara
2018-01-01
Abstract
Diverse norme del codice civile fissano per alcuni contratti tipicamente gratuiti o per la variante gratuita di contratti oggi essenzialmente onerosi - ma storicamente gratuiti – come il mandato ed il deposito la regola in virtù della quale l’inadempimento o l’inesatto adempimento della parte obbligata ad effettuare una certa prestazione è valutato con minor rigore; sposata l’opzione interpretativa che il regime di minor rigore attenga alla valutazione della diligenza e della perizia adoperate nell’esecuzione della prestazione piuttosto che al quantum del risarcimento, l’indagine si propone di verificare se tale regime possa estendersi, in quanto espressione di un principio di portata più generale, a tutte le fattispecie, anche atipiche, di contratti gratuiti aventi ad oggetto prestazioni di fare. Il risultato è orientato in senso positivo, alla condizione, però, che il contenuto della prestazione esuli dall’oggetto dell’attività professionale del soggetto agente e che essa sia eseguita a titolo puramente disinteressato, con ciò escludendosi da tale particolare regime di favore tanto le ipotesi di contratti gratuiti atipici diretti alla realizzazione di un interesse economico di colui che effettua (o si obbliga ad effettuare) una certa prestazione quanto le prestazioni gratuite inserite, in virtù di un collegamento negoziale, ovvero perché accessorie e strumentali ad un contratto oneroso, in una più complessa operazione economica di stampo sostanzialmente oneroso. Il parametro cui ancorare il giudizio è quello della diligenza quam in suis, la diligenza cioè che il depositario o il mandatario adopera abitualmente nella cura dei propri affari, il quale, come è noto, costituiva principio informatore della responsabilità del depositario nell’abrogato codice e che, limitatamente alle ipotesi gratuite, sembra possa essere assunto ancora oggi a metro di giudizio dell’esattezza dell’adempimento.File | Dimensione | Formato | |
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