Il Gargano, aspro promontorio dell’Italia meridionale, è il contesto etnografico di una faida che da oltre cinquant’anni contrappone famiglie di allevatori. Faida attiva in un contesto agropastorale contemporaneo, oggetto di una pluriennale indagine sul campo e della quale s’intende discutere quegli elementi emersi dal lavoro empirico che consentono ai gruppi in conflitto di costruire una strategia comunicativa dell’agire violento attraverso la rifunzionalizzazione del codice normativo valoriale riconducibile al paradigma vendicatorio. In quest’ottica si utilizzerà il concetto di pratica giuridica intendendolo nel senso di sapere incorporato e di campo di pratiche sociali organizzate intorno alla condivisione dei significati da parte di un determinato gruppo di individui, per descrivere l’habitus degli agenti di faida. L'ipotesi che si discute è che non è vendetta che si trasforma in faida ma faida che recupera il paradigma vendicatorio, potremmo dire che si “narra” come vendetta, allo scopo di ricondurre l’agire violento all’habitus culturale condiviso dalle comunità mascherandone l’intento criminale.
Le strategie vendicatorie della Faida Garganica
SCIONTI, FRANCESCA
2015-01-01
Abstract
Il Gargano, aspro promontorio dell’Italia meridionale, è il contesto etnografico di una faida che da oltre cinquant’anni contrappone famiglie di allevatori. Faida attiva in un contesto agropastorale contemporaneo, oggetto di una pluriennale indagine sul campo e della quale s’intende discutere quegli elementi emersi dal lavoro empirico che consentono ai gruppi in conflitto di costruire una strategia comunicativa dell’agire violento attraverso la rifunzionalizzazione del codice normativo valoriale riconducibile al paradigma vendicatorio. In quest’ottica si utilizzerà il concetto di pratica giuridica intendendolo nel senso di sapere incorporato e di campo di pratiche sociali organizzate intorno alla condivisione dei significati da parte di un determinato gruppo di individui, per descrivere l’habitus degli agenti di faida. L'ipotesi che si discute è che non è vendetta che si trasforma in faida ma faida che recupera il paradigma vendicatorio, potremmo dire che si “narra” come vendetta, allo scopo di ricondurre l’agire violento all’habitus culturale condiviso dalle comunità mascherandone l’intento criminale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.