La biografia di Enrico Pessina, uno dei più autorevoli penalisti nell'Italia dell'Ottocento, costituisce la traccia che consente di ricostruire un profilo di sintesi della scienza penale italiana tra il Risorgimento e il primo cinquantennio post-unitario. L'analisi muove dalla formazione filosofica e umanistica dell'insigne giurista, per occuparsi quindi del suo impegno politico, della visione costituzionalistica e dell'intersezione tra quest'ultima e l'ottica penalistica, della carriera accademica e forense. Esponente di spicco della scuola classica o liberale, ministro e artefice non secondario del codice Zanardelli, Pessina seppe aprirsi alle contaminazioni positivistiche, incarnando nel senso più profondo e in perfetta sintonia con la tradizione culturale meridionale la concezione "vichiana" del diritto come regola di condotta anzitutto morale.
Pessina, Enrico
MILETTI, MARCO NICOLA
2015-01-01
Abstract
La biografia di Enrico Pessina, uno dei più autorevoli penalisti nell'Italia dell'Ottocento, costituisce la traccia che consente di ricostruire un profilo di sintesi della scienza penale italiana tra il Risorgimento e il primo cinquantennio post-unitario. L'analisi muove dalla formazione filosofica e umanistica dell'insigne giurista, per occuparsi quindi del suo impegno politico, della visione costituzionalistica e dell'intersezione tra quest'ultima e l'ottica penalistica, della carriera accademica e forense. Esponente di spicco della scuola classica o liberale, ministro e artefice non secondario del codice Zanardelli, Pessina seppe aprirsi alle contaminazioni positivistiche, incarnando nel senso più profondo e in perfetta sintonia con la tradizione culturale meridionale la concezione "vichiana" del diritto come regola di condotta anzitutto morale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.