La Napoli settecentesca è, nell'immagine trasmessaci dalla letteratura illuminista, la capitale ipertrofica di un Regno povero. Residenza eletta dalla nobiltà feudale, sede della corte sovrana e di una estesa burocrazia, delle professioni del foro e della borghesia mercantile, essa concentra in sé la maggior parte delle risorse del Regno. Nello scenario della città capitale, queste risorse si trasformano in una luccicante messa in mostra delle proprie possibilità e del proprio status. La cultura del vecchio lusso di ostentazione si confonde però progressivamente con la diffusione di nuove mode e nuovi modi del consumo, che coinvolgono ampie fasce della società urbana, arrivando ai limiti inferiori del ceto artigiano e mercantile. Il volume analizza, attraverso fonti d'archivio (inventari post-mortem, lasciti testamentari, doti) le minute sfaccettature di questa società 'dei consumi' entrando nelle dimore settecentesche, attraversando la città delle botteghe, vagliando le primordiali pubblicità della stampa; e si conclude osservando dalla capitale dei lussi, vecchi e nuovi, la crescente subalternità del regno negli scambi internazionali.
Il lusso 'cattivo'. Dinamiche del consumo nella Napoli del Settecento
Clemente, Alida
2011-01-01
Abstract
La Napoli settecentesca è, nell'immagine trasmessaci dalla letteratura illuminista, la capitale ipertrofica di un Regno povero. Residenza eletta dalla nobiltà feudale, sede della corte sovrana e di una estesa burocrazia, delle professioni del foro e della borghesia mercantile, essa concentra in sé la maggior parte delle risorse del Regno. Nello scenario della città capitale, queste risorse si trasformano in una luccicante messa in mostra delle proprie possibilità e del proprio status. La cultura del vecchio lusso di ostentazione si confonde però progressivamente con la diffusione di nuove mode e nuovi modi del consumo, che coinvolgono ampie fasce della società urbana, arrivando ai limiti inferiori del ceto artigiano e mercantile. Il volume analizza, attraverso fonti d'archivio (inventari post-mortem, lasciti testamentari, doti) le minute sfaccettature di questa società 'dei consumi' entrando nelle dimore settecentesche, attraversando la città delle botteghe, vagliando le primordiali pubblicità della stampa; e si conclude osservando dalla capitale dei lussi, vecchi e nuovi, la crescente subalternità del regno negli scambi internazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.